giovedì 12 dicembre 2013

Tre giorni e due notti

Si si...va bene essere positivi, ma ne andasse una dritta!!
La scorsa settimana eravamo tutti a letto con l'influenza: Pesciolino febbre vomitini e cagotto da mercoledi a venerdi, io venerdi e sabato ho dato tanti calorosi abbracci al gabinetto e l'UM è stato da schifo sabato e domenica. Non ci siamo fatti mancare nulla.
Così latito dal blog.
Ora stiamo tutti meglio, a parte i soliti problemi con il sonno e i denti e dio-solo-sa-quando finirà questa tortura,

Ma la cosa da ricordare oggi è che ho preso una decisione: andrò a Londra per lavoro per due giorni la prossima settimana.
Già. Pesciolino a casa con nonna e tata. Io e l'UM via da lunedì a mercoledì io, a giovedì lui.
Ho l'ansia eh! Lo devo ammettere.

Se mi metto nei panni di Pesciolino ancora una volta rischio di non partire.
Però.
Però c'è una donna dentro me, una piccola parte che ho ignorato tutto il tempo negli ultimi 11 mesi, quella che non ho mai ascoltato finora, quella che si è fatta venire le crisi di claustrofobia, gli attacchi di panico e sbatteva la testa contro il muro per un po' di libertà, che sento il bisogno di ascoltare almeno stavolta.
Mi sembra che sia giusto ora, che sia arrivato il momento di farlo e che Pesciolino sia abbastanza cresciuto per farlo. Così ho fatto i biglietti. Così mi han prenotato l'albergo e parto, stò via 2 giorni interi, due notti sante.

Ora però ho un piccolo problema: è che mi sono divisa in due. Soffro di sdoppiamento della personalità.
E' una divisione che sento dentro ed è molto netta: da una parte una donna ebbra di felicità, sicuramente vicina all'esaurimento nervoso e allo stremo delle forze che urla "evviva" affacciata alla finestra, indossa un cappellino di carta di quelli da party anni 80, ha minigonna e tacchi a spillo e non vede l'ora di prendere quell'aereo.
Dall'altra ho la donna mamma terrorizzata che non vorrebbe lasciare il povere amore suo per nemmeno una mezza giornata figuriamoci due notti, che stà morendo d'ansia al solo pensiero che lunedì si avvicini inesorabilmente e stà pensando a ogni scusa per non partire.

La cosa che però le accomuna e per la quale si tengono per mano e si danno forza a vicenda è questa: dormirò due notti intere.
DUE NOTTI DI SEGUITO dopo 11 mesi di risvegli e insonnia.

Pesciolino mamma ti ama, ma ha sonno.



lunedì 2 dicembre 2013

Quattro giorni in pillole

Vorrei continuare sulla vena di positivismo che mi possiede raccontando le cose belle degli ultimi giorni.

Intanto: giovedì sera siamo usciti a  cena  io e l'UM insieme a due amiche. Che bella serata.
Io ero cotta dall'influenza che ormai mi perseguita da una settimana, ma non so, sarà stato il vino o la compagnia, ma mi son sentita molto meglio dopo.
Pesciolino è stato lasciato alle amorevoli cure della Dragonessa Innamorata mentre noi abbiamo fatto questa terza uscita in undici mesi.

E qui apriamo una parentesi: No dico. Tre uscite serali in tutto. Tre uscite in 10 mesi e 20 giorni.
Bastano le dita di una mano per contarle.
Siamo degli eroi.
O dei pazzi sclerotici che hanno perso la trebisonda.
E' che forse questa è lanostra giusta misura.

Ci sono i sabati in cui Pesciolino ci fa compagnia a tavola e ci sono con noi la nonna Dragonessa e nonno Gimmi, e lui ride e ride ed è tutto felice di queste nuove facce e degli gnocchi al pesto che gli facciamo assaggiare e dei culetti di pane che gli diamo da maneggiare.

Poi ci sono le domeniche in piscina in cui siamo noi tre soli e si sta davvero bene, e si esce a pranzo fuori e Pesciolino dorme nel passeggino stremato dai 20 minuti di piscina, e noi mangiamo tranquilli e rilassati.
E poi ancora ci sono i pomeriggi domenicali passati a casa della tua amica del corso pre-parto, le risate incontrollate di 4 adulti seduti per terra in mezzo ai giochi dei bambini, la merenda adulta a base di liquore al pistacchio e ventaglietti che fa proprio bene allo spirito e i bambini che gattonano in mezzo a noi, seduti in cerchio, come una specie di recinzione non pensata, ma efficace.

Così. Stiamo così. Certo ci ono anche le cose meno piacevoli, non dormire in prima linea, ma non le voglio ricordare adesso.

Adesso ho solo in mente il sorriso dolce di Pesciolino quando stamattina ci siamo salutati.




giovedì 28 novembre 2013

Esercizi di positivismo cosmico

E niente, vorrei ricominciare a scrivere guardando solo il lato A della faccenda, si può?

Quindi basta sfoghi e pensieri negativi, ora inizia l'era della positive oriented girl che voglio diventare (lascia stare, che fa sempre figo un po' di buon inglese ).

Che poi una dice che non ha più risorse, e son stanca, e non ce la posso fare, e se vado avanti così muoio ("vuoi che muoro?") e chi più ne ha più ne metta.... e invece no, riesci comunque a stare connesso col mondo.
Cioè ci sei, connesso forse è una parola forte.

Certo quella patina velata che vedo scendere sulla retina ogni tanto mi crea delle preoccupazioni, ma quasi senza ombra di dubbio posso dire che è solo la palpebra che scende.
Certo i riflessi non sono gli stessi, ma sviluppi doti di attenzione differente per compensarli, quindi si, puoi metterci uno o due minuti in più ad attraversare la strada, ma almeno non ti sei fatta investire.
Certo anche andare a pranzo con la tua compagna del liceo, che ora è incinta e non puoi non raccontarle il lato bello della maternità sennò si ammazza, fa bene allo spitrito e poi gli gnocchi alla sorrentina che mi son magnata fanno molto bene allo spirito - provare per credere.

E si ok, hai mal di gola e nel tuo ufficio vive una colonia di pinguini e qualche cane husky che preferisce il clima polare, ma il rimedio omeopatico che ti stai spruzzando da stamattina, se anche non ti farà passare il mal di gola. almeno ti solleverà lo spirito: ha una gradazione alcolica del 20%. Sei ubriaca e manco te ne sei accorta.

Stanotte ok, non abbiamo dormito, cioè io si, un po' di più di quel poveraccio dell'Uomo MERAVIGLIOSO (maiuscolo rende di più) che si  è fatto carico del nanetto urlante in notturna e io ho solo sentito i lamenti del soggetto piccolo di casa, che è in questi giorni alle prese con i suoi nuovi dentini,  perciò di che mi devo lamentare?
Recupererò più avanti.
Si.

E' vero, la mia nuova vena positiva è quasi più inosopportabile di quella negativa di pochi giorni fa.
Vado a ubriacarmi con il rimedio omeopatico per il mal di gola.

venerdì 22 novembre 2013

Liberazione - parte 3

Quindi eccomi di nuovo qui.
Erano 10 mesi che meditavo di scrivere questo post, ora che ho iniziato mi sembra quasi di non riuscire a smettere.

Eravamo arrivati alla candida e al dolore a ogni poppata. Dopo 20 giorni di cure, quando sembrava passata ho avuto una ricaduta: altri 10 giorni da schifo. 

La candida poi è passata, vorrei rassicurarvi, di qui la strada non è stata dritta, ma ha preso una direzione migliore... 

La direzione dell'allattamento a richiesta.
Dai, parliamo anche di questo che ho proprio voglia di fare polemica: chi sponsorizza l'allattamento al seno, i tett-talebani ma anche i meno estremisti, ti dice che l'allattamento deve essere sempre a richiesta. Quindi il bimbo piange e tu lo allatti, l'orologio non serve, buttalo via.
Prova a chiedere a qualche tett-talebano più o meno ogni quanto è plausibile che un bambino abbia fame: a me hanno risposto che non importa ("Come non Importa??")
Se piange, allattalo. ("Ma rigurgita spesso. Non sarà perchè lo allatto troppo?")
Se rigurgita non fa niente, il tuo latte non può fargli male.

Capite che non c'è senno negli integralismi? Nessuna traccia di intelligenza umana.

L'allattamento a richiesta, almeno nel mio caso per i primi mesi , ha significato allattare ogni volta che Pesciolino piangeva. Uno strazio.
Tornassi indietro mi darei delle regole ferree e lo allatterei a orario, come faccio ora.
Invece no: piange? Tira fuori la tetta e allatta che aspetti!?
Così finisce che allatti se vuol dormire, se vuole coccole, se ha freddo, se ha caldo, se lo devi calmare e chi più ne ha più ne metta.
I bambini piangono sempre allo stesso modo anche se il bisogno è diverso.

Io sia chiaro che ho allattato in ogni dove, a volte basta una sciarpa, la maglietta giusta e la cosa rimane piuttosto discreta, però il fatto davvero strano è che passi la vita a nascondere una parte del corpo, poi diventi madre e BAM niente più pudori: suvvia che vuoi che sia? Fuori gli attrezzi che il nano piange!

Va bhè, devo dire che questa dell'alzare la maglietta in ogni dove, dopo tanto dolore è stato il lato meno fastidioso della faccenda e poi in effetti è molto comodo: se tu e il Pesciolino siete insieme potete andare ovunque, anche a Timbuctu. Una bella metafora della vita.

Però però...comunque difficile. Ci sono stati momenti in cui mi son sentita la schiava di mio figlio, momenti in cui mi sembrava di non esistere, perchè non puoi mancare mai, nemmeno per un'ora, perchè tuo figlio ti prende per il suo ciuccio, la sua consolazione, la sua fonte di cibo e di amore.
Forse una madre è ANCHE tutto questo. Una madre, non le se tette.
Forse l'allattamento è il veicolo migliore per portarti di fronte al tuo nuovo ruolo.
Ma quanta fatica e quanto dolore mi sarei potuta risparmiare.

Comunque questa esperienza è stata utile, un vero percorso iniziatico: sono più consapevole, più sicura di quello che posso permettermi con Pesciolino e cosa invece no, so un po' meglio cosa posso fare e non fare per stare bene insieme.
Perchè a volte dire no a Pesciolino serve tantissimo.
Perchè fargli capire quali sono i confini lo ricorda anche a me.
Lui strilla, si dimena, si frustra, non accetta alcune nostre decisioni, ma credo che stiamo andando nella direzione giusta.

Lo credo perchè oggi Pesciolino è un bambino sereno, che ride sempre e gioca e vuole bene a me e a suo padre, si vede da come ci guarda, da come allunga le braccia per esser abbracciato; perchè è un bambolotto dolcissimo che si appoggia alla mia spalla quando torno dall'ufficio, perchè ormai gioca anche da solo (un traguardo) e gattona da una stanza all'altra senza remore, senza paure.

Forse anche lui sa che ciò che lega noi tre è un sentimento grande e antico e che se siamo insieme noi tre va tutto bene.

Buon weekend e fine della liberazione.





mercoledì 20 novembre 2013

Liberarsi - parte 2

Dove eravamo rimasti?
Pesciolino offeso e io con il tiralatte ogni tre ore giorno e notte.

Fin qui tutto bene e non è una battuta.

A un certo punto quel testone di mio figlio si è reso conto che facendo l'offeso la situazione diventata controproducente per lui, così ha pensato bene di farmi smettere col tiralatte e le aggiunte di latte artificiale e attaccarsi al seno.
Non vi dico la gioia.
E non vi dico il dolore.

Un dolore penetrante e persistente che non passava mai, un incubo continuo quando allatti a richiesta: avevo preso la candida al seno.
Adesso io non sapevo nemmeno cosa fosse la candida al seno e se non avessi avuto Antonia ad aiutarmi non avrei saputo dove sbattere la testa.
Sembrava di avere uno spillone rovente infilato nel petto.
Giorno e notte per 20 giorni e il dolore aumentava ogni volta che allattavo. Stavo davvero malissimo e avevo persino iniziato a temere Pesciolino.
Lo temevo perchè lo dovevo allattare. Ogni volta che si svegliava, che piangeva, che faceva uno strano movimento con le labbra che significava che aveva fame, io avevo paura. Paura del dolore.
Quando ti dicono che l'allattamento è unione e amore...

E poi mi sentivo anche dire: "Beata te che hai avuto il latte. Io non ne avevo. Ho provato per un po' ma l'ho perso subito".
Madame scusa va a quel paese tu e le tue sbagliate convinzioni.
Io mi son fatta un mazzo tanto per dare il latte a quel vitello di mio figlio, ho patito le pene dell'inferno e non mi son sentita tanto fortunata. Mi sentivo uno schifo. Se hai smesso, credimi secondo me hai fatto benone, non dare colpa (o merito) al fato.
Guardate che non ce l'ho con le madri che non hanno allattato, anzi forse un po' le invidio anche, perchè hanno avuto il coraggio di fare una cosa che mi avrebbe rispramiato tanto esurimento, tanto dolore, ma non sopporto quando mi si dice che sono stata fortunata.
Eh no. Son stata cazzuta, non fortunata.
Sono stata un mulo (in questo caso si potrebbe dire più una mucca), sono stata testarda fino a farmi molto male.
In ospedale però mi avevano fatto un lavaggio del cervello tale che mi sentivo una merda anche solo a pensare di dargli il latte artificiale.

Anche per questo ho bisogno di lasciare questo lungo post alla rete perchè è proprio in internet che ho trovato il minor conforto sul tema.
Ci fosse stato un sito dedicato alle madri dove potessi sentirmi meno in colpa a provare certi sentimenti: io odio allattare. Non posso proprio farci niente, ma non ho trovato nessuna in rete che lo dica così apertamente.
Come se ci si dovesse vergognare di non provare nessun piacere, nessun sentimento di pace e appagamento: ci ho messo tanto a dirlo, a scriverlo e non sentirmi male per questo.
Non tutte siamo portate per allattare, bisognerebbe dirlo dall'inizio, non giocare sugli estremismi e sui sensi di colpa.
Bisognerebbe far capire alle madri "appena nate" che c'è una soglia oltre la quale è meglio lasciar perdere, la soglia che si oltrepassa quando si perde la serenità. Che a volte passare al latte artificiale e basta, non implica che tu sia meno mamma.
Io questo ai tempi non l'avevo capito e devo dire che non sono stata molto aiutata: se parlavo di smettere di allattare (e solo io so quanto ci ho pensato e ripensato) tutti quanti intorno a me mi guardavano come se avessi avuto un'idea infelice.

E poi c'è questa questione della salute del bambino che tutti ti fanno piovere addosso: Pesciolino nel frattempo cresceva benissimo ed era in ottima salute. Tutti li a dirmi: tutto merito del latte materno!
O no?

No perchè sicuramente a Pesciolino la salute non manca e io mi devo in qualche modo sentire risarcita di tanta fatica dicendomi che i vantaggi dell'allattamento naturale tanto decantati da tutti siano effettivamente reali.
Io non sono un medico e non so un cavolo di queste cose, ma ve la butto la: non credo che i bambini allattati artificialmente siano tutti malati o tutti stentino a crescere e abbiano un sacco di problemi.

Alla prossima puntata.
La liberazione è logorroica.





martedì 19 novembre 2013

Liberarsi - parte 1

L'altra settimana in preda a un devastante mal di testa, uno dei soliti che mi perseguita di questi tempi, ho letto il mio oroscopo:

“Le persone si innamorano della loro sofferenza a tal punto da non riuscire a separarsene”, ha detto Chuck Palahniuk. Il tuo compito, Gemelli, è fare il massimo sforzo per disamorarti del tuo dolore. Come se stessi parlando a un bambino, spiega al tuo subconscio che la sofferenza alla quale si è abituato ormai non serve più. Dì al tuo io più profondo che non vuoi che quell’antica pena sia uno dei pilastri della tua identità. Per favorire questo distacco, ti consiglio di fare un rito di separazione. Lega un’estremità di un nastro a un simbolo del tuo dolore e l’altra intorno alla vita. Poi taglia il nastro e seppellisci il simbolo nella terra."

E' l'oroscopo di Internazionale, un settimanale che mi piace molto e l'autore, Rob Brezsny, è l'unico che ci azzecca 90 volte su 100 con i suoi strampalati e animistici consigli di vita.

Anche questa volta ci ha preso : quando l'ho letto mi son venute davvero le lacrime agli occhi e ho provato quella strana emozione che si sente quando ascolti o leggi qualcosa che è profondamente vero per te, qualcosa che ti fa "risuonare dentro la verità" si dice in certi ambienti new age che mi è capitato di frequentare.

Probabilmente è vero, mi sono innamorata del mio dolore e ora non riesco a separarmene.

Per questo forse il blog mi sembrava fosse diventato il contenitore della pattumiera, forse perchè la vita reale aveva smesso di coincidere con l'incubo di stanchezza e dolore che avevo nella mente.

Però poi succedono alcune cose belle che ti fan tornare la voglia di scrivere.

Succede che passi un week end degno di questo nome.

Succede che ti accorgi che Pesciolino è cambiato tanto e ora è proprio un bambino, non più un urlante neonato.

Succede che hai un Uomo Meraviglioso accanto che, ormai da una settimana a questa parte, probabilmente per evitare che alla fine tu spacchi il muro a testate davvero, si alza solo lui la notte quando Pesciolino si sveglia e tu riesci a riposare e non accorgerti che si è svegliato 3 volte.

Succede anche, e forse questa come quella precedente è una delle cose più importanti per la mia ripresa, che non allatti quasi più.

Forse quindi è davvero arrivato il momento di parlarne.
Ne devo parlare a puntate però, l'odissea è lunga e tutto insieme potrebbe non rendere bene l'idea.

Lo scrivo per liberarmene, per tagliare questa corda, ora che stò per smettere, ora che allatto mio figlio solo due volte al giorno.

Parliamo quindi di allattamento.

Per me è un tema davvero difficile, che tocca delle corde profonde dentro di me e smuove continuamente il fango.

E' un argomento sconveniente per molti uomini e donne senza figli, mentre per molte mamme e papà diventa oggetto di venerazione quasi un culto, suscita nella maggior parte delle persone tenerezza, dolcezza, e la certezza del legame atavico.

Per me è stato un percorso di dolore.

Prima di diventare madre guardavo all'allattamento con sospetto.

Devo dire che mi ha sempre fatto una certa impressione pensare che due parti del mio corpo che son sempre state inutili o mi sembravano messe li per bellezza, di colpo possano diventare l'unica fonte di sostentamento per una persona, per tuo figlio.

Però devo dire che rimanevo abbastanza obiettiva sull'argomento e cercavo di non farmi troppe pippe mentali sull'argomento. Cercavo di rimanere aperta, di non avere pregiudizi.

Appena nato Pesciolino però le cose sono cambiate.

Dentro di me, già dalle prime ore, sentivo la sola imperante esigenza di prendermi cura di lui.

Di continuare a nutrirlo. Di dargli tutto quello che potevo per farlo stare bene. Non so spiegarlo. Ricordo che desideravo che lui mangiasse come se avessi fame io, come se sfamando lui potessi placare la mia fame.

Quello che nessuno ti dice è che non c'è nulla di immediato coi neonati.

La cosa più stupida, come aprire la bocca e attaccarsi al seno può sembrare impossibile per giorni interi.

Così quel simpaticone del nostro neonatino appena nato dormiva e basta, non mangiava mai.

Di svegliarsi e di aprire la bocca per mangiare non ci pensava nemmeno.

E così diventava sempre più itterico (è una cosa piuttosto normale nei neonati, non è nulla di pericolosissimo, ma fa spaventare se sei appena diventato genitore) e io e l'UM sempre più disperati.

Tutto questo succedeva in ospedale. Uno degli ospedali più famosi di Milano per le nascite, quello che viene chiamato la catena di montaggio delle nascite.

Io lo definirei anche il covo dei talebani della tetta, i tett-talebani.

Si perchè tutti i dottori e anche molti degli operatori e delle infermiere non vogliono nemmeno sentir parlare di latte artificiale.

Nemmeno se il tuo nano non mangia da tre giorni e sta diventando giallino.

Nemmeno se a te viene la febbre alta ogni volta che allatti e tremi come una foglia.

Nemmeno se alla prima visita di controllo ti ricoverano di nuovo il nano perchè è molto calato di peso. (Ma va?)

Alla fine quasi mi son messa a urlare e finalmente abbiamo ottenuto il nostro stupido bidoncino di latte artificiale. Guarda caso l'ittero è passato di li a 2 giorni.

La cosa che nessuno ti dice è che i bambini così piccoli aprono poco la bocca, si attaccano male, fanno tanto male al tuo povero seno, e ciucciano per intere ore.

Intere ore di dolore.

Quando siamo tornati finalmente a casa il nano era confuso e offeso e rifiutava il seno.

Ha rifiutato il seno per due settimane. Due settimane di tiralatte a tutte le ore del giorno e della notte. Ogni tre ore. Pensateci bene, ogni tre ore 40 minuti di tiralatte. Un incubo.

Perchè non ho smesso allora? Non lo so, giuro che non lo so.

La prima cosa che mi viene in mente è perchè avevo Antonia.

Al consultorio del corso pre-parto avevo trovato una persona speciale, una donna splendida che si è davvero presa cura di me, mi ha dato la forza di continuare, mi ha dato la prospettiva positiva: Pesciolino ringrazia Antonia per tanti mesi di allattamento.

Questa la prima puntata della lunga odissea che per me è stato l'allattamento.

La prima puntata del mio processo di liberazione.

A tra poco.















venerdì 8 novembre 2013

Buona vita.

E' qualche giorno che medito di fare qualcosa per cambiare un po' registro...

Questo blog è stato per molto tempo un posto leggero e spensierato, a volte ironico, spesso tragicomico dove parlavo di me, di quello che mi succedeva attorno, dei cambiamenti del mio girovita, dei mille cambiamenti che abbiamo affrontato, di un duo che diventa trio piano piano.

Questo era il posto dove immaginavo Pesciolino prima che nascesse e parlavo con lui in maniera ironica e scherzosa della vita che lo attendeva fuori. Gli parlavo di noi, della nostra famiglia, degli amici che avevamo e della nostra vita.

Anche durante i primi mesi di Pesciolino è stato il luogo dove buttavo la testa per non sbatterla al muro nei momenti di dura stanchezza e sfinimento.
Il posto dove cercavo di metter giù la realtà migliore di quello che era. Il posto dove cercavo rifugio per ritrovare me stessa, quando non potevo che cercarla così, scrivendo, comunicando, blaterando, ironizzando, pensando al domani e sperando in meglio.

Oggi però questo blog è diventato un'altra cosa e purtroppo, anche se contro la mia intenzione iniziale, si è trasformato fino a diventare il luogo dove sfogo le mie frustrazioni e troppo spesso ormai rileggendomi mi dico che così non ha più senso.
Adesso mi rendo conto che la realtà è un po' migliore di quella che racconto qui. Per lo meno lo è nell'80% della giornata.
La maggior parte del tempo son tanto stanca è vero, e non dormire è DAVVERO una tortura, ma poi nella vita reale, da quando son tornata a lavoro soprattutto, cerco di stare su di morale, di prenderla in ridere e, anche se a volte mi riesce e a volte no,  qui invece proprio non ci riesco più.
Questo posto sta diventando il mio muro del pianto, il luogo dove vengo "pubblicamente" a lamentarmi e affliggere le persone che passano di qua e leggono.
La pattumiera telematica fa schifo a tutti, a me per prima.

Perciò mi stò davvero chiedendo se non sia il caso di finire qui quest'avventura, di prendere una piccola pausa o ancora di continuare a scrivere cercando di ritrovare la leggerezza che oggi tanto mi manca.

E niente...nella mia indecisione cronica cambierò idea almeno quelle 70 volte prima di prendere una strada, perciò magari se e quando prenderò una decisione ve lo farò sapere...

Nel frattempo bhè... vado a vivere. Buona vita a tutti.


martedì 5 novembre 2013

Madri e figli perfetti (?)

È difficile da spiegare come a volte le cose diventino più semplici anche solo se nasce una mezza speranza di poter migliorare la tua situazione sonno..no, non stiamo dormendo,solo provando un metodo,il meno nazista di tutti,quello che sei alla frutta e proviamo a fare pure questo-tanto che abbiamo da perdere?e migliora un pochino.
Un pochino non è abbastanza,ma è meglio di niente.
Un pochino ti fa ricordare che ci sei, che esisti ancora.
Un pochino apre un piccolo spiraglio.
Basta, non se ne puó più parlare purtroppo: si sa che coi bambini è meglio esser scaramantici che chissà che fine ha fatto quella che "signora mio figlio è fantastico e dorme dalle 20 alle 8 senza interruzioni".
Probabilmente ora dorme 20 minuti per volta e suo figlio non è poi così fantastico.
Ma ne vogliamo parlare?
Vogliamo davvero parlare di quelle che hanno figli perfetti che dormono e mangiano e non piangono mai?
Io in questa breve ma intensa full immersion nel mondo neonato mi son fatta una mia idea: quelle che lo dicono sono un po' pazze e poco credibili. Insomma ma dove li vendono sti bimbi meravigliosi e perfetti? Ma non sarà che queste mentono spudoratamente per timore di esser mal giudicate? 
Ma non sarà che si, certamente ci son bambini con un carattere più facile di Pesciolino e mamme più fortunate e meno sole e meno lagnose di me,ma parliamoci sinceramente: si fa tutte una fatica infernale. 
Una meravigliosa, fantastica, sorprendente e spettacolare fatica premiata con baci piccoli e bavosi e grossi sorrisi sdentati e carichi d'amore. 

Io alle madri perfette credo poco e ai loro figli pure di meno.


venerdì 1 novembre 2013

Spaesamenti alieni

Diventare madri non può che modificare irrimediabilmente la tua esistenza.

Ciò che ti interessa oggi, non faceva nemmeno parte del tuo mondo di ieri.

Le idee ferree e bilanciate di ieri, le reputi ormai delle gran cazzate che hai pensato perchè eri tanto inesperta della vita in generale.

Le cose materiali cambiano forma e colore, non hanno più quasi la stessa consistenza.

Le proposte sono sempre vagliate con un occhio diverso, uno sguardo è sempre buttato al Pesciolino a casa, alle difficoltà alla quale si va incontro cambiando routine, facendo anche solo mezz'ora di ritardo.

Ti senti anche poca solidarietà attorno: a partire da tua madre che, obnubilata da nonnifero amore, non ti si caga di striscio (per usare un eufemismo) e risponde SEMPRE e comunque: "eh va bhè". Provocando non poco nervosismo nella sottoscritta: "Ma' non dorme..." "Eh va bhe", "mamma scusa metto giu che Pesciolino si è svegliato e piange" "ah l'amore della nonna si è svegliato!eh va bhè"...
Eh va bhè!

In più ci si mettono le amiche invitandonti a serate danzanti improbabili il venerdi sera a farti sentire un'aliena. Amiche..io non dormo più, è venerdí, sono andata a lavorare e il nano ha la febbre (di nuovo), come potete pensare che io abbia la forza di andare a ballare?

E cosí mi sento anche tagliata fuori dal mondo: da una parte gli amici senza figli, la maggior parte, che non riesci piu a frequentare perchè hai completamente perso il senso dell'orientamento e ti senti una disadattata sociale. Dall'altro il mondo dei gia-genitori come te, con le mille esigenze dei loro bambini, i tempi ridotti al minimo, i raffreddori, la febbre e i virus che mannaggia a loro...

In mezzo io e l'UM che siamo alle prese, per incomprensibili congiunture astrali,con non uno, ma ben due traslochi.

E poi c'è l'ufficio, la casa, i mobili nuovi,l'Ikea...lasciamo stare!

Per fortuna ci sono i viaggi in metropolitana da casa all'ufficio e viceversa: dieci stupidi minuti in cui riesco ad aggiornare il blog mentre cammino, a leggere l'oroscopo e ...e basta! Poi ci si rituffa a capofitto nella miglior cosa che mi sia successa: Pesciolino.


Buon weekend

mercoledì 30 ottobre 2013

La giusta distanza



Sono alla disperata ricerca della giusta distanza dalle cose.

La giusta distanza da certi miei pensieri, il modo giusto di affrontare quello che viene.

È che ci sono giorni che mi sento delusa di me, di come non so nemmeno da che parte cominciare. Di come son diventata pesante, triste e arrabbiata, non riuscire a uscire dal loop.

Giorni che mi dimentico chi sono, da dove vengo, e so solo che ho solo bisogno di riposo ed è l'unica cosa che non mi è permesso avere.

Giorni in cui mi sento lontana da tutto e da tutti, non capita, lasciata sola.

Vorrei la giusta distanza dall'allattamento, trovare la forza di smettere, sentire di non aver energie per farlo. Odiare ogni singolo istante passato ad allattare, sentirsi un oggetto, viverlo come un sacrificio diventato ormai troppo grande.

Sentire allo stesso tempo di non poter sopportare altri pianti disperati, non dopo l'ennesima notte passata insonne a dare testate contro il muro.

Se ci penso mi vergogno.
Se ci penso mi sento inadatta.
E dentro me so che dovrei solo trovare la giusta distanza, ritrovare il mio equilibrio.
È che sono spezzata.
Divelta come a volta si vedono quei grandi alberi stesi con le radici fuori.
Ko.


Stanca di cercare, di provare nuove strade e non ne funziona nemmeno una.

Sentire che non hai mai avuto nessun controllo, sapere che ti devi solo rassegnare e sentirsi tanto tristi per questo. Non ci sono strade, non c'è uscita, é sempre tutto molto difficile.






La giusta distanza da me e da questo momento che vivo.

martedì 15 ottobre 2013

Del non dormire abbiam già parlato?

Comunque....non dormire è massacrante.
No ma ci rendiamo conto che sono nove mesi che non dormo una notte intera e già quattro mesi che non dormo più di tre ore consecutive?
Non so se parlandone mi senta meglio o peggio.
Sotto gli occhi ho due tangenziali che arrivano fino alle orecchie. Le nascondo con un chilo di correttore che basta a malapena a mascherare il minimo indispensabile.
La testa fa male sempre e l'unica cosa che io possa usare e che non è sconsigliata durante l'allattamento è la Tachipirina.
Quest'anno credo di aver consumato tutta la Tachipirina che un essere umano adulto della mia taglia può prendere nella sua vita. Mangio confettini bianchi da 500 gr manco fossero caramelle per l'alito.
In ogni caso comunque mi ammalo con facilità mai vista prima: basta un filo di vento e le mie già inutili e indifese barriere immunitarie finiscono gambe all'aria.
La testa comunque serve poco: faccio ragionamenti ai limiti dell'assurdo, poi li finisco anche,  ma non mi ricordo da dove avevo iniziato e mi chiedo come ad esempio sia finita a pensare quante uova al giorno possano fare le galline in batteria.
Oppure telefono a qualcuno e quando risponde ho dimenticato il motivo della telefonata.
Lavoro a scatti. Son diventata la teorica del lavoro a singhiozzo: cinque minuti si, cinque no. E' che la mia concentrazione non dura più di qualche minuto ed è inutile provare a concentrarsi più a lungo: bisogna sfruttare i momenti si e darci dentro di più.

Inutile dire che anche il corpo ti abbandona: l'altro giorno a momenti non casco dalla bicicletta a nolo perchè ormai mi manca totalmente la coordinazione. Certo, non son mai stata coordinata, ed è vero che nella mia breve esperienza col beach volley fui soprannominata "Scordinella" a perpetuo ricordo della mia strana velleità di prendere pallonate da angolazioni sconosciute ai più, però ora va anche peggio di allora.

Ovviamente non dormire ha ripercussioni sulla vita sociale- ormai inesistente - e di coppia - anche se io e il mio UM abbiamo deciso di NON farcene una ragione. Mai. Per nessun motivo.

Non dormire provoca ilarità sconclusionata e inutile.
Non dormire ti rende pazza.
Più di prima.
E ti fa scrivere lunghi post inutili.


lunedì 14 ottobre 2013

Autunno, malinconia e nuovi sogni

Devo dire che ho un sacco di idee per la testa e non so da che parte cominciare a scrivere.

Partiamo dalle sicurezze: sono sicura che da ieri mi è tornata la malinconia che sembrava essermi passata e invece mi aspettava dietro l'angolo. 
Sono ripiombata nel loop della solitudine da quando l'UM è partito per Londra, torna fra 4 giorni, e io sono a casa da sola con Pesciolino.
Non si sta male ok. 
Non si dorme ma questa non è mica una novità. 
Però io son diventata allergica alla solitudine: dopo otto mesi passati a sperare che qualcuno magicamente arrivi in tuo aiuto e si materializzi sulla porta di casa pronto a darti una mano in modo che tu possa fare una doccia o mangiare qualcosa, adesso che ho riconquistato un minimo di libertà e di riposo (mi riposo lavorando - non so se mi spiego) ogni singolo minuto passato a casa senza altri adulti normodotati mi fa paura e la vivo molto peggio di come è in realtà. 
Che ci posso fare? Pesciolino adesso è un bambino sorridente, dolcissimo e tenerone, anche se ancora non ha mai dormito una notte intera va bene, ma è molto divertente stare con lui che cerca di arrampicarsi su ogni mobile, che ride agli scherzi e che si mangia anche il piatto se non stai molto bene attenta. 
Ora lui è così: bello da impazzire e un po' più semplice da gestire. 
Perché Pesciolino non ha memoria di come era appena solo un mese fa. 
Purtroppo io si invece. 
Mi ricordo che non smetteva mai di piangere, che chissà perchè dormiva solo in braccio e solo se facevi chilometri e chilometri, mi ricordo bene quanta fatica ho fatto perchè non potevo lasciarlo in carrozzina anche solo 30 secondi, il tempo di una pipì. Ho fin troppo chiaro in mente quanta fatica ed esasperazione mi sia costato lo svezzamento...
Io tutta la fatica che ho fatto finora insomma ce l'ho stampata ancora tutta davanti e ne sono ancora molto stressata, non faccio mica fatica ad ammetterlo. 
Perciò ora mi sento tutta sottosopra, mi sento come se stessi trattenendo il fiato e non vedo l'ora che torni l'UM. Ancora tre giorni. 

Che altro?
Son sicura che è tornato l'autunno e che sono indecisa sul mettere il piumone d'oca direttamente o aspettare ancora un poco.

Son sicura che stiamo per cambiare casa: abbiamo trovato un trilocale da arredare e siamo in fermento tra mobilieri, ordini, preventivi, idee, scatoloni da fare e disfare, progetti, nuovi oggetti che andranno ad abbellire la nostra vita insieme, una stanza per Pesciolino dove tenere tutti i suoi giochi e dove abituarlo a dormire da solo. Una casa dove speriamo di riconquistare un po' di libertà e di silenzio. Una casa dove traslocare e portarsi dietro poche cose e tanti sogni di vita insieme. 

Son certa infine che un cartello di casa in affitto possa scatenare una tempesta di telefonate sul tuo cellulare che manco quando è nato Pesciolino ti han chiamato tante persone. 
Chiama chiunque a qualunque ora del giorno. 

Che gioia. 




giovedì 10 ottobre 2013

Anno 1

E' passato un anno.
Un anno fa, incinta di sette mesi, col fiatone,  rotonda, inconsapevole e giuliva, iniziavo questo blog dall' INIZIO.

Iniziavo a scrivere cercando di metter su carta tante nuove emozioni, proprio come oggi, proprio come in questo lungo anno e devo dire che mi è utile, per capire, per spiegare a me delle cose di me, di noi, scrivo e metto in ordine le emozioni. Scrivo e mi sembra di aver fatto un po' di pulizia in quel casino cosmico che è di solito la mia testa.
Scrivo e mi diverto poi: ogni tanto rido da sola davanti al pc, tanto chi mi stà vicino lo sa che son mezza matta.
Scrivo e divento un po' più forte, un po' più consapevole.
Scrivo e mi sento più libera, come se lasciassi alla rete i pensieri che mi affossano.

E poi mi diverte immaginare voi che mi leggete. Molte persone so che sono le amiche di sempre, le immagino sorridere o preoccuparsi quando i livelli di pazzia ed esaurimento salgono oltre i limiti, vi immagino li in ufficio o a casa che vi tenete aggiornate sull'amica un po' scomparsa dalla scena pubblica. Vi voglio bene e mi mancate tanto: sappiate che finirà questo periodo in cui non si esce, abbiamo orari da asilo nido, non facciamo cose da persone adulte e siamo continuamente irreperibili se non il sabato o la domenica mattina.
Finirà perchè un giorno Pesciolino inizierà a dormire e noi torneremo a fare una vita decente e decorosa.

A voi altri che mi seguite e che non conosco, e so che ci sono diverse persone che passano di qui per caso o meno, vorrei tanto vedervi, conoscervi, stringervi la mano e sapere come mai vi fermate e mi leggete, se avete suggerimenti, consigli, idee fatemele sapere, lasciate un commento....farebbe bene a me e al blog.

Allora andate e festeggiate il nostro primo compleanno, ovunque siate, chiunque voi siate: Grazie!




Ps: no ma scusate ma che bravo è questo blogger?




venerdì 4 ottobre 2013

Grazie Pesciolino

Lo so. Ma io avevo bisogno di sobrietà. Lo so che ci mancheranno i pois, il colore viola e quello strano font., ma qui si invecchia e non se ne viene a capo, facevo fatica a leggere persino quello che avevo scritto. Così ecco il nuovo aspetto sobrio del blog, a chi non piace non disperi, secondo me, me ne stuferò presto anch'io.
Comunque volevo aggiornarvi un po' su quel che ci succede a Pesciolinia.
Io son tornata felicemente a lavoro. La cosa bella è che esco due ore prima perchè ho i permessi per allattamento e credo di aver trovato la mia condizione lavorativa ideale: ma vogliamo mettere cosa significa uscire alle 16.30? Una meraviglia. Grazie Pesciolino.
La tata di Pesciolino è il nostro idolo odierno, lui ne è un po' innamorato, lo vedo da come le sorride quando lei arriva al mattino. Ma in fondo la amiamo anche io e l'UM perchè oltre a prendersi cura molto bene del ragazzino si prende molto bene cura anche della nostra non più disordinata casa.
A casa nostra comunque si respira aria di gioventù andata per sempre, ieri infatti sono stata dall'osteopata. Dico solo che ogni volta che stò seduta o sdraiata a lungo mi blocco a mezz'aria con un dolore lancinante alla schiena e niente, lui sostiene io abbia l'ultima vertebra un po' schiacciata: grazie Pesciolino.
All' Uomo Meraviglioso invece si sta per svitare la spalla sinistra, diagnosi infiammazione per eccessivo sollevamento pesi: no ma grazie Pesciolino.
La notte non si dorme, ci si sveglia alle sei di mattina con un tizio piccolo e paffuto che urla senza motivo, ma siamo stranamente di buon umore. Fiacchi certo, un po' sotto tono, ma comunque di buonumore: grazie Pesciolino.
Così. Tiriamo felicemente a campare. Siamo stanchi, spossati, sfiniti, ma siamo felici. Non credevo si potesse e invece... grazie Pesciolino.


venerdì 27 settembre 2013

Lettera d'amore grande

Caro Pesciolino,

sono passati quasi nove mesi da quando sei nato, quasi diciotto da quando ti sei affacciato al balcone da lassù e hai detto : "va beh io arrivo!" , un anno e mezzo che sei nella nostra vita, prima piano piano, poi sempre più fortemente sei diventato il centro di due esistenze, la mia e quella di tuo padre.

E sarà che mi hanno detto che i nove mesi dopo il parto coincidono con i nove mesi di gravidanza, i primi tre dell'amore indeciso, i secondi tre della simbiosi totale e gli ultimi tre della separazione, che mi sembra di essere ad una data speciale, una di quelle da ricordare perchè mi sembra che siamo alla fine di un periodo lungo e importante e che ci stiamo per affacciare alla vita vera insieme. In fondo mi pare che tu non sia più un neonato ma sia finalmente diventato un bambino.

Oggi mi sento come quando dovevi uscire da me e diventare una persona reale.
Mi sembra che ora tu sia alla soglia di una nuova "indipendenza", siamo alla fine del puerperio, i nove mesi post parto, i più lunghi e intensi della mia esistenza, ma anche il periodo della mia vita dove ho provato il più forte amore, dove ho raggiunto e ampiamente superato i miei limiti mentali, il periodo in cui mi son sentita più sola, più fuori dal mondo e allo stesso tempo arrivata in un nuovo universo sconosciuto, fatto di cose diverse da quelle che già conoscevo, ma che mi piacciono e che hanno mutato me e tuo padre e te in una famiglia.

Oggi mi sembra che tu finalmente sia pronto a uscire e a conoscere il mondo che ti circonda, quello che oggi hai tanta voglia di esplorare, di toccare, di vivere, così come eri pronto nove mesi fa per cominciare a respirare. Oggi mi pare che sia giunto il momento per  me di fare un piccolissimo, minuscolo insignificante passo indietro, che non vuol dire niente in fondo e vuol dire moltissimo da un'altra parte.

Ed è strano come nella nostra vita insieme, senza farlo apposta, proprio in questo momento sia ora per me di tornare in ufficio.
Oggi voglio dirti che anche se da lunedì dovrò tornare a lavorare e non potremo più stare insieme tutto il giorno, io ti amo di un amore smisurato, un amore grande che si moltiplica per se stesso e aumenta ogni giorno, che con la mente e col cuore starò sempre con te.
Voglio dirti che da oggi credo mi mancherai per sempre, perchè questi mesi purtroppo o per fortuna non torneranno più e mai più tu sarai così abbandonato e dipendente e attaccato a me.
E lo so che sembro allegra di tornare a lavorare, e in parte sai, a essere onesta sono felice di avere un lavoro e poter tornare fra i comuni mortali, ma una parte di me vorrebbe non lasciarti proprio, tenerti stretto stretto come piace a tutti e due, baciarti quelle guance a forma di mela che hai, farti il solletico e farti ridere e aiutarti a stare in piedi e starti vicino e vederti crescere tutte le ore del giorno e della notte come abbiamo fatto finora per questi lunghi e a volte difficili nove mesi, per sempre.

Ti amo.
E questo credimi, non cambierà mai.

Mamma

martedì 24 settembre 2013

Quando ci vuole, ci vuole.

Sono stata tanto assente dal blog, me ne rendo conto solo ora guardando la data dell'ultimo post che ho scritto.
È che le settimane appena rientrati dalle ferie sono state molto più impegnative di quanto mi sarei aspettata, il contraccolpo post vacanziero non è arrivato immediatamente ma si è decisamente fatto sentire. È stata la mazzata più dura, tornare e risprofondare nella più totale solitudine. 
Come se fossi un contenitore troppo colmo, nelle scorse settimane tutto è trabordato pericolosamente. 
Ma il problema quando hai un bimbo da accudire, e questo lo sai immediatamente, che tu sia aiutata o meno, è che non puoi lasciarti andare, non puoi crollare del tutto, non puoi più permetterti di lasciarti cadere come potevi fare un tempo.
Cosí mi sono ritrovata un po' più debole, un po' più stanca e un po' meno pronta ad affrontare il quotidiano.

C'è stato anche un momento in cui ho pensato che no, basta, io non potevo aspettare oltre, non potevo aspettare nemmeno mezza giornata in più o sarei morta di stanchezza, di tristezza, di solitudine, di sensazione di non potermi godere nulla, nemmeno il mio bambino.

Poi è finalmente avvenuto il miracolo: la tata tanto attesa, che doveva arrivare non prima di metà settembre, si è liberata con una settimana di anticipo.
E a me é sembrato un miracolo davvero, un miracolo non dovermi più preoccupare se a pranzo potrò mangiare o meno, un miracolo dire "faccio un salto al supermercato" e non dovermi preoccupare di un piccolo gnomo che strilla nel passeggino, correndo da una corsia del supermercato all'altra gettando roba a caso dentro al carrello.
 Ero così messa male e tanto alle cozze che mi é sembrato assurdamente bello potermi soffermare a leggere tutte le etichette dei prodotti. 
Mi sono comprata uno shampoo e mi è sembrato il paradiso. 
Ho potuto fermarmi davanti allo scaffale dei libri e sfogliarne qualcuno con quasi una perdita di sensi per l'emozione.
Ho osato anche una cosa che mi sognavo da otto mesi: mi son comprata una rivista e sono andata in un posticino vicino a casa a pranzare all'aperto. Mi son goduta ogni singolo boccone e ci ho messo un'ora e mezza per andarmene. Che beatitudine.
Mi son data una botta de vita insomma, mica grandi cose, ma ho smesso di sopravvivere e resistere e ho ricominciato a vivere.
Una vita normale, fatta di impegni normali, di cose da sbrigare, mica sono stata in discoteca o a cena fuori con l'UM ma mi sento meglio...

E poi. Poi c'è lui. Pesciolino. L'amore grande, il sorriso sdentato più bello, le manine che afferranno ogni cosa e cacciano tutto in bocca. Lui che sta seduto e alza le braccia per esser preso, lui che non ti molla un attimo e ti ama smisuratamente e impara a dare baci sbavosissimi e dice di no con la testa.
Lui che, ora che io sto a una distanza piu normale, meno esclusiva e soffocante, lo vedo meglio per come è davvero: un amore di bambino coccoloso e bello..anche se non dorme, anche se a volte è un piagnone.
Ora che non lo devo tenere in braccio otto ore consecutive finalmente lo posso guardare in faccia, andare in fondo al cuore a pescare tutto ciò che sento, tirare fuori il meglio senza paura di aver osato troppo, di aver consumato energie che non avevo più. 
Perchè a ben pensarci ero talmente stanca che il mio cervello, il mio corpo, tutta me stessa, erano in modalità riserva, e se hai poca benzina nel serbatoio, si sa, devi andare piano ed esser cauta.
Ora invece ho la sensazione che possa consumarmi tutta, tanto poi c'é sempre qualcuno che accorre in mio aiuto, non sono più sola, ed è una cosa meravigliosa.
Si, mi ci voleva proprio la tata.







Mai contenta

Non son mai contenta però eh!
Adesso che sono in giro in centro da sola a godermi il tempo libero e l'inserimento con la tata, mi manca da morire il mio bambino...sob!

giovedì 29 agosto 2013

Tornare

Tornare ai vecchi ritmi con nuovi atteggiamenti.
Tornare ai vecchi schemi mentali sapendo che possono essere arginati.
Tornare sapendo che quella pazza isterica che ha vissuto dentro te negli ultimi mesi, se non stai sempre sola e se vieni aiutata, semplicemente scompare.
Tornare a casa e scoprire quanto è piccola, sentire nostalgia del giardinetto sul retro della "nostra" casa al mare, aver negli occhi tutto l'azzurro del mare e del cielo, sentirsi un po' cosí e non saper bene per cosa.
Tornare a stare da soli Pesciolino e io: tanti saluti da parte della pazza isterica sopra citata che riappare ogni tanto.
Tornare e organizzarsi per tornare in ufficio: mio Dio, sto per tornare nel mondo degli adulti- felicità!
Ma devo ammettere anche dispiacere al pensiero di Pesciolino a casa con la tata che si chiede io dove sia finita.
Tornare e ricominciare a cercare casa, non aver idea da che parte cominciare, essere ignorata bellamente da tutte le agenzie immobiliari contattate. Non sapere perchè - farsi film sul fatto di avere una voce da stronza.
Tornare e sapere di amare Pesciolino anche più di prima, per come sorride, per come ormai comunica con noi, per quanto meno piange e quanta pappa mangia a pranzo (perchè in fondo io rimango una madre italiana che si sente più realizzata se il proprio figlio si nutre con gusto!)
Tornare e sapere con più forza e sempre più chiaramente quanto noi tre siamo una cosa sola, una casa, un profumo buono, una macchina ben oliata che funziona senza tanti problemi, una famiglia.


giovedì 15 agosto 2013

Che relax!

Che relax...siamo in vacanza già da due settimane e il wi-fi non prende per niente, il cellulare è morto il 90% della giornata, e io non riesco ad aggiornare il blog.
Ma va bene cosí.
La novità sorprendente é che io mi stò riposando, stó davvero meglio e ho smesso di sembrare un cadavere! Merito del mio Uomo Meraviglioso che mi coccola e anche di Pesciolino, che al mare pare giustamente nel suo habitat naturale e abbiamo scoperto il suo lato simpatico e giocoso.
Io non so se torno!
Buon Ferragosto allora e ci risentiamo al rientro nel grigiume!


giovedì 18 luglio 2013

Sognare

Che voglia avrei di dormire una notte intera, per sognare senza essere interrotta.
Sognerei di posti lontani ed esotici, di un mercato pieno di colori e di spezie, di un mare di cristallo, calmo e piatto.
Sognerei di tagli d'occhi orientali, di sapori lontani, di frutta esotica mangiata in spiaggia, di pesci tropicali da mostrarti tutti Pesciolino.
Sognerei di dormire su una spiaggia bianca, chiudere gli occhi accecati dal sole sul bagnasciuga, sentire la sabbia addosso, riposarsi. Sentire il vento in faccia, respirare a fondo, stare zitti, non parlare, non pensare.
Sognerei Parigi e Londra e Berlino e sognerei di tornarci tutti insieme, per tornare negli stessi posti dove io e tuo padre ci siamo innamorati ma che con te sarebbero diversi.
Sognerei di viaggiare in luoghi lontani, con il mio Uomo Meraviglioso e te Pesciolino mio, perchè si sa nei sogni non ci si affatica e ti distrai un attimo e sei già in un altro luogo.
Sognerei di un treno che passa dentro le montagne e arriva in alta quota, dove ci sono laghi alpini come quello che abbiamo visto l'estate scorsa, quando già ti aspettavamo, un posto cosí meraviglioso da non sembrare vero.
Sognerei che sei già grande e però sei ancora dolce come ora, che mi guardi con gli occhioni innamorati e mi fai sentire quasi smarrita, quasi come se non meritassi tanto innato amore.
Sognerei di te che mi parli, che corri, che ridi, so che sarebbe strano e divertente parlarne la mattina con l'UM e che sospireremmo insieme "com'è bello il nostro amore", come facciamo sempre.
Sognerei di tenere per mano tuo padre una vita intera, di guardarlo negli occhi a lungo e avere la strana sensazione di perdermi e ritrovarmi come mi succede tutte le volte che stiamo insieme.
Sognerei di non essere mai stanca, mai più, di non avere più sonno.
Sognerei di dormire qui, ora.

sabato 6 luglio 2013

Due nuove amiche

In questi giorni ho capito alcune cose di me, di noi, di me e Pesciolino insieme.
Ho pensato che è bello stare insieme. Che da poco la sua presenza è diventata una compagnia insostituibile, a volte difficile, a volte spensierata, ma pur sempre qualcosa di cui non potrei più fare a meno.
Ho capito che niente è facile quando sei madre, che le cose più elementari, anche addormentarsi, mangiare e ridere vanno insegnate con Pazienza e Costanza, due amiche che non ho mai frequentato molto e che oggi mio malgrado mi ritrovo a invocare ogni cinque minuti.
Ho scoperto che la cosa più difficile per me è dettare regole e farle rispettare: io che mi adeguo cosí bene ad ogni situazione, che sono fluida, liquida, che cambio idea ogni attimo, che vivevo felicemente nello squilibrio che era poi il mio equilibrio. Avrei bisogno di un po' di rigidità, o di Pazienza e Costanza per l'appunto per andare avanti.
Perchè a me dettare regole e farle rispettare mi fa sentire un po' infelice? Perchè se limiti gli altri limiti anche te. 
Ma con Pesciolino come si fa?
Come si può stare ai suoi ritmi se non sa nulla? Come si fa a dargli spazio se lui cosí piccolo e cosí ignorante delle cose del mondo non sa da che parte cominciare e chiede a te i punti di riferimento per adattarsi alla vita.
In fondo non è la solidità e la sicurezza che cerchiamo nei genitori?
Non è quel loro sapere le cose del mondo che da bambini ci trasmette tanta fiducia?
E allora eccomi in una versione un po' più rigida di me.
A Pesciolino sembra andare bene nonostante tutto. 
Chi fa tanta fatica ad avere orari nella giornata sono io che devo trovare diversivi e altri modi per farlo addormentare senza mangiare, che preparo pappine con amore e dedizione e ogni giorno le butto via quasi per intero.
Fa niente,passerà. 
Oh Costanza e Pazienza venite a me, diventiamo amiche, se vi ho snobbate un tempo è perchè non vi capivo, ero ignorante e stupida e immatura e mi pareva che di voi io potessi fare a meno. E invece no. Diventiamo amiche statemi vicine per amor del cielo.
Che poi c'è sempre una parte di me che avrebbe tanto bisogno di sentirsi ancora un essere umano a sè stante, la parte di me che urla di dolore al pensiero della simbiosi.
Si, perché la cosa più importante che ho capito in questi giorni è che non posso più giudicarmi sbagliata se non amo la simbiosi. 
Questa cosa che per alcune è cosí speciale e bellissima, un essere umano che dipende totalmente da te, una persona bisognosa di tutte le tue attenzioni, di ogni tua cura, la meraviglia della simbiosi.
E invece a me no, a me la simbiosi mi fa sentire in trappola, ma non fa niente, non sono meno materna per questo. Sono felice del tempo passato insieme, mi piace coccolarlo, dargli tutto quello che posso, ma non posso obbligarmi ad amare la sua dipendenza da me. 

Basta. Vado a cercare Costanza e Pazienza. Le avete viste?





martedì 2 luglio 2013

Luglio col bene che ti voglio..la la la

Ecco ci siamo: è iniziato Luglio, il mese che temevo di più.
Per me Luglio è il mese peggiore dell'anno: sei stanchissima perchè è un anno che non fai una vacanza seria, fa caldissimo e le giornate sono lunghe e infinite.
Poi quest'anno lasciamo perdere..luglio è il mese in cui tutte le persone che frequento oggi non ci saranno: c'è chi va via per un mese, c'è chi ha trovato lavoro proprio a luglio, c'è chi parte per le vacanze. E io rosico. Perchè oggi alla nostra partenza manca un mese esatto, perchè anche la Dragonessa partirà per le vacanze a metà luglio e io mi occuperó di mia nonna per una settimana.
Rosico anche perchè Pesciolino non dorme. Non dorme più.
Stanotte abbiamo fatto il record delle 4 volte sveglio in meno di dieci ore.
Non so, sono a uno stadio di rassegnata stanca confusione mentale.
Peró abbiamo iniziato lo svezzamento. Almeno ci stiamo dando da fare per farlo: siamo passati dal "per carità signora non gli dia nulla che non sia il suo latte" a " una volta al giorno frutta frullata".
Mi pare un piccolo passo in avanti quantomeno. 
E lui apprezza. Per lo meno ha capito che quella roba si manda giù e non è male.
Da domani proviamo col pranzo. Riusciranno i nostri eroi a convincere il vitello che è una buona idea mangiare altre cose oltre al latte?
Lo scopriremo la prossima puntata.

L'ho detto già che sono ad uno stadio avanzato di confusione mentale?



domenica 23 giugno 2013

Prima volta al mare

Lo scorso weekend siamo stati di nuovo a Cagliari per salutare zii e nonni e cugini che era parecchio che non vedevamo.
Se la prima volta ero terrorizzata dal volo aereo stavolta naturalmente ho anche fatto un po' la spavalda e mi sentivo tranquilla.
Pesciolino come sapete è molto migliorato nell'ultimo periodo e questo rende tutto enormemente più semplice.
Il problema di andare a Cagliari è sempre lo stesso però: maddiosanto ma perché viviamo a Milano quando c'è una città così bella?
Ma perché qui l'estate è una lunga dolorosa landa sudata con l'asfalto sciolto e in Sardegna è tutto una meravigliosa spiaggia dopo l'altra?
Ma perché a Milano il cielo d'inverno è color topo e fa un freddo cane a Cagliari il cielo è di un azzurro accecante e non si scende mai sotto lo zero?
Va bhè. Non perdiamoci in inutili considerazioni che non ci portano da nessuna parte.
Siamo andati per la prima volta in spiaggia con Pesciolino ed è stato un successone: a nostro figlio piace il mare.
Nel senso che sghignazza quando gli fai pucciare i piedini.
Nel senso che si addormenta che è una meraviglia quando lo appoggi sulla sabbia e dorme per ore intere.
Nel senso che siamo riusciti a rilassarci un po', prendere il sole e fare il primo bagno della stagione.
Purtroppo ci è pure presa una voglia esagerata di vacanza che non credo ci passerà velocemente.
Aiuto.

sabato 22 giugno 2013

Cose che non credevi e invece...

Respira.
Ricordati di respirare.
L'hai fatto veramente.
Sei uscita di casa da sola con il tuo UM di sera.
Hai messo Pesciolino a letto.
Hai fatto macumbe propiziatorie e acceso ceri votivi immaginari cercando di ingraziarti una divinità qualsiasi.
Hai rinunciato all'uso del sonnifero.
La Dragonessa si è offerta volontaria (sempre sia lodata)  ed è venuta a casa tua nel caso si svegliasse.
Ti sei vestita in modo approssimativo ma va bhè.
Hai persino superato l'ansia tremenda che a momenti stava per farti rinunciare.
L'UM ti ha presa per mano e siete usciti.
Soli.
Di sera.
Siete andati andati al concerto di Jovanotti, mica siete usciti a cena come fa a gente normale coi figli di 5 mesi a casa.
Siete andati fino a San Siro e vi siete mangiati questo panino con la salamella, i peperoni e le cipolle che non potrai scordare per i prossimi 6 anni, perchè ancora oggi ti perseguita da quanto era pesante.
E vi siete goduti il concerto.
Avete ballato e cantato a squarciagola.
Vi siete guardati negli occhi sulle note delle canzoni più romantiche.
Ti sei sentita bella per come lui ti guardava.
Hai pensato a quanto ti mancava una sera sola con lui.
Non siete riusciti a staccare mai del tutto il pensiero dal Pesciolino rimasto a casa ignaro.
Infatti avete guardato il cellulare in modo ossessivo compulsivo, almeno una volta ogni 5 minuti.
Vi siete divertiti e siete stati bene. Lorenzo era una bomba e voi sapevate tutte le canzoni.
Ti sei anche sentita vecchia quando verso le 23 sei stata colpita improvvisamente da tutti gli acciacchi che ti perseguitano da dopo la nascita del nano: sciatica, mal di schiena, il panino alla salamella sullo stomaco, le gambi molli e mille sbadigli.
Hai sbadigliato a un concerto che era un concentrato di energia: è il viale del declino.
Ma anche chissenefrega.
Ti è venuto da vomitare tutto il tragitto di ritorno e hai implorato per prendere un taxi anzichè la metropolitana strapiena di gente.
Ma non importa.
L'abbiamo fatto davvero: siamo usciti da soli e Pesciolino non si è accorto di nulla.





venerdì 14 giugno 2013

Fortunata

Ok è passata quasi una settimana posso finalmente gridare al miracolo: sabato scorso siamo stati a un matrimonio di pomeriggio-sera e Pesciolino è stato un angelo.
Ovviamente sua madre, che non avrebbe mai rinunciato ad andarci, aveva peró già messo in conto di non mangiare e non sedersi mai perchè io non sono un'inguaribile ottimista, no, leggendomi si sarà ben capito che tendo a non farmi mai previsioni rosee, così, tanto per non rimanere delusa.
E così siamo partiti alla volta dell' Oltrepo Pavese, ci siamo persi tra intricatissime stradine di campagna, siamo arrivati alla chiesa con un'ora di ritardo (tu sposa, se leggi qui perdonami!), mi son fatta raccontare i fatti salienti da un'amica arrivata prima di noi, tra cui la sposa che infila l'anello alla mano sbagliata di lui (aridaje: scusa sposa, ma fa ridere).
Abbiamo tirato riso e sparato bolle di sapone agli sposi: loro tanto belli, simpatici e festosi.
Poi ci siamo di nuovo persi andando al ristorante (aridaje).
Tenete conto che in tutti questi trasferimenti e su e giu dalla macchina e stiamo fermi mezz'ora davanti alla chiesa e zanzare e chi più ne ha più ne metta, niente. Pesciolino non ha detto niente. Non ha pianto, non ha cigolato, non si è lamentato. Abbiamo fatto l'aperitivo in piedi, e lui nulla. Ha persino sorriso alla sposa che ci teneva tanto. Si è fatto fotografare in bella posa assieme ai suoi genitori e agli sposi.
Ci siamo seduti a tavola e lui si guardava attorno curioso. 
Va bene a un certo punto ha frignato un po' ma aveva fame e voleva esser cambiato poraccio. Poi ok mi ha svomitazzato il vestito, ma ormai non ci si fa più caso ragazze, ci si da una bella pulita in bagno e si torna come nuove. Poi basta: ci siamo seduti a tavola e dopo i primi lui si é addormentato nel passeggino. 
Ecco io sono stata tutta sera a ringraziare gli dei per questo regalo. Ho mangiato due primi, un secondo e persino la torta dopo il taglio torta. E non è che ci fosse silenzio. I tavoli vicini facevano un casino infernale e c'erano posate che cadevano, camerieri che urtavano il passeggino di comtinuo e urla in coro di "Vivaglisposiiiii" che duravano dei minuti interi e lui niente: dormiva beato in mezzo a noi.
E ha dormito tutto il viaggio di ritorno che siamo arrivati a casa all'una perchè ci siamo persi di nuovo (aehm..).
Ero tanto scioccata che non ho fatto manco una foto. 
Mi son sentita tanto fortunata che questa settimana è volata via come nulla.
E oggi si parte per Cagliari e son cosí felice!
Poi vi racconto come è andata la nostra prima volta al mare.


mercoledì 5 giugno 2013

Compleanni riflessioni e festeggiamenti

Allora..qualche giorno fa è stato il mio trentunesimo compleanno, e si sa, i compleanni servono a fare amare o dolci riflessioni sulla propria vita, sul proprio stato di salute  e sul proprio aspetto fisico(della serie ho 20 anni, ne dimostro 15 e però me ne sento 40).
Servono a fare piccoli bilanci sul proprio umore, sulle cose che ti succedono..almeno credo a me servano a tutto questo.
Poi fatte le riflessioni del caso ci si lascia andare ai festeggiamenti che aiutano a dimenticare.
Bhé ecco quest'anno mi son proprio mancati i festeggiamenti mannaggia: sarà che Pesciolino non era in giornata, sarà che il giorno era di lunedí, sarà che non avendo manco un minuto da dedicarmi mi è saltato ancora più agli occhi quanto poco tempo posso spendere per me. Sarà che non ci siamo organizzati con baby sitter o nonna e siamo finiti a letto presto io depressissima, sará che son stata tanto sola e mi son sentita ancora più non capita di sempre...sarà! Comunque meno male che è passato.
Dovessi scegliere però una giornata appena trascorsa come giornata bella da ricordare e sostituirla nella mia mente al giorno del mio compleanno sceglierei domenica scorsa. Perchè c'era il sole e siamo stati tutti e tre insieme. Perchè Pesciolino era di ottimo umore. Perchè al corso di nuoto ha messo la testa sott'acqua per la prima volta e io mi sono commossa, come una scema li a pensare a quanto fossi orgogliosa del mio pescetto (lo so, faccio vomitare), perchè poi siamo stati al parco e c'era un clima meraviglioso e io e l'UM ci siamo tanto baciati e abbiamo fatto tante foto al nano e abbiamo pranzato in pace mentre lui dormiva nel suo nuovo passeggino...ecco vorrei scambiare le giornate e ricordarmi cosi del mio compleanno.
Tanti auguri a me!
Ciaoo

venerdì 31 maggio 2013

Sapevatelo ( o poi non dite che non ve l'avevo detto)

Quando te la menano i Gia-genitori mentre sei incinta non ci credi, ti perseguitano dicendoti "vedrai" e tu ti tocchi mica tanto in segreto gli attributi e ti dici che hai incontrato gente  con una forte tendenza all'esagerazione, che in fondo non tutti i bimbi saranno dei demoni e che se no la razza umana si sarebbe già bella che estinta.
Poi hai un nano che ulula tutto il giorno i primi due mesi e ti dici :" va bhè è piccolo , passerà", poi ancora "eh poverino avrà le coliche".
Oggi ha quasi 5 mesi e non dorme più. 
La nuova scusa ufficiale è che potrebbero essere i dentini.
Io stò sull'orlo dell'esaurimento. 
Ma no.
Diciamocelo: voi che volete un figlio non avete idea a quale tipo di delirio state andando incontro.
Non lo sapevo io per lo meno. Non credevo di poter fare tanta fatica e non poter riposare mai.

Voi incinte...beh ciao ormai è tardi.

Ma a voi che ci state pensando beh sappiatelo: è l'esperienza piu faticosa al mondo. No, davvero.
Lasciate stare tutti i pipponi esistenziali sull'esser pronti o meno. Sulla serenità del desiderio. Lasciate perdere le menate sul legame ancestrale mamma- bambino.

Son tutte pippe da era moderna. Andate in palestra tutto il giorno, mangiate sempre e solo in piedi davanti al frigo e poi puntate la sveglia ogni due/tre ore di notte.
Non sedetevi, camminate sempre, sollevate tutto il giorno tutti i giorni della settimana quasi 10 chili ogni 5 minuti.  Tenete sempre appeso al collo un sacco di patate bello grosso. 
Fatelo per almeno un anno. Se resistete siete pronti per un figlio.

Io dopo quasi 5 mesi di questa vita son pronta per la casa di riposo.

E a voi aspiranti madri qualcuno deve pur dirlo: questa è una fatica solitaria. Potrete avere tutti gli aiuti del mondo, avere un compagno meraviglioso come il mio che si alza la notte a cambiare il pupo e lo riaddormenta, ma la fatica che facciamo noi donne in questa circostanza è unica e impareggiabile.
Sappiate anche che poi questi stronzetti fanno sorrisoni bellissimi solo a voi, vi guardano con gli occhi dolci e vi pregano di aiutarli che loro sono piccolini e indifesi e non è colpa loro se si svegliano e vi rendono la vita un inferno.
Io con Pesciolino son più che fregata: mi alzo la notte con la voglia di scartavetrare le porte a unghiate, poi lui mi sorride e ciao: anziché prendere la macchina e abbandonarlo in tangenziale, mi sfogo solo dicendo un milione di parolacce.
Sono diventata una scaricatrice di porto. 

Pensate che avrei voluto scrivere un post sulla ricerca di una tata e del fatto che ho fatto colloqui a gente improbabile e di dubbia fama e che comunque ancora nulla, non si trova la persona giusta.

Avrei anche voluto raccontarvi che la domenica adesso andiamo in piscina e che Pesciolino va molto bene, non piange mai, insegue le palline che galleggiano in acqua e che non è minimamente spaventato.
Forse ho deviato per questo sul tema stanchezza: portare un nano di quasi cinque mesi in piscina la domenica è un'idea insalubre. Si è rivelata infatti una delle attività più stancanti da fare tutti insieme.
Riposatevi anche per me. Adieu.







martedì 21 maggio 2013

Si viaggiare

Si. Viaggiare.
L'avrebbe cantata meglio chiunque altro ma è la canzone che continuo a cantare a Pesciolino sbagliando tutte le parole, non imbroccando nemmeno una nota. È che mi piace il motivo, e mi fa pensare alle vacanze, quando tu bambina stipata in macchina dietro insieme alle valige ti preparavi a passare qualche mese in vacanza. Mesi al mare..come siamo stati fortunati noi!
E niente. Ho sempre più bisogno di vacanza, sempre più voglia di tornarmene al mare, di portarci il Pescetto, anche se tutto mi fa presagire che sarà una lunga lunga estate...il caldo, lo svezzamento (olè), stare a Milano a luglio (ohmmiodio), il nano che non camminerà ancora ma vorrà esser trasportato da una parte all'altra, non dormire più.
Già. Qui non si dorme e io stó per dare i numeri sul serio. Credo stia per dare i numeri pure l'UM..e vi ho detto tutto. 
Quando te lo raccontano altre persone comunque, se non l'hai provato, non puoi capire. Non dormire ti annienta e ti logora e ti rende sostanzialmente cretino. Stamattina spingevo il passeggino e letteralmente dormivo in piedi. Cioè camminavo, ma in realtá dormivo.
Va così. Dicono prima o poi smetterà di svegliarsi due/tre volte per notte, dicono prima o poi dormirà 10/12 ore filate, dicono. Io dico solo speriamo o "io credo mi verrà l'esaurimento" (ancora la mia frase preferita).
Ciao

mercoledì 15 maggio 2013

Ingeniere buongiorno. Desidera?

Adesso diciamocelo chiaramente: un taglio di capelli non ti resuscita ma ti fa stare meglio. E infatti col mio  nuovo capello corto ora va meglio. Almeno non resto ore coi capelli bagnati e se passo davanti a uno specchio non inorridisco.
Poi va bhè. A Pesciolinia si dorme poco e male e "io credo mi verrà l'esaurimento" continua ad essere la mia frase preferita e il mio saluto al nuovo giorno.
Però Pesciolino è decisamente più simpatico nell'ultimo periodo: sorride, mi lascia pranzare, dorme di più di giorno (soprattutto se io ho preso degli appuntamenti, allora proprio non si sveglia nemmeno con le cannonate). 
E poi ha un profumo buono di bambino che mi fa andare fuori di testa. Lo annuso dietro al collo, tra i capelli e mi innamoro. 
Se poi mi sorride...bhè basta, è finita, mi passa persino l'incazzatura per non eser riuscita a dormire 4 ore di fila in una notte  e torno ad essere la sua schiava di buon grado. Già.
Come si fa? 
E dire che non avrei mai pensato di potermi innamorare cosí di uno che è nato con la riga dei capelli da una parte, tipo un ingeniere vecchio stile e invece...


mercoledì 8 maggio 2013

Botte di vita

Allora sempre in tema di buoni propositi oggi la svolta: ho prenotato il parrucchiere per domani sera, ho prenotato la ceretta per lunedì e per giovedì una cosa che mi prendono mi fanno manicure, pedicure, pulizia del viso, scrub e un massaggio in un'ora e mezza.
Si. Non chiedetemi come faranno a far tutto in così poco tempo, io son fiduciosa.
Il Pescetto é allocato per tutti e tre i giorni, anche se ho dovuto organizzare una task force e invocare l'aiuto del sant'uomo di suo padre.
Peró son soddisfazioni no? Voglio dire una che è felice solo per aver organizzato un massacro estetico ed economico stà proprio alla frutta ormai. Ma come dice la mia amica, ognuno stà alla frutta a modo suo.
Insomma ci ripiglieremo in qualche modo e da qualche parte bisogna pur cominciare.
Adesso vi lascio che è l'ora del bagnetto e Pesciolino non vede l'ora di nuotare.



martedì 7 maggio 2013

Buoni propositi della settimana

Vorrei che questa settimana fosse la settimana giusta per farmi passare un po' delle mie nuove menate, fra le quali:
- stò nuovamente ingrassando
- non dormirò mai più una notte intera
- non tornerò MAI in palestra ( questa potrebbe anche andare bene)
- ho dei capelli di merda che perdo a ciocche.
- mi mancano tanto le mie amiche di sempre ma non so quando vederle.
- smettere di avere tendenze omicide verso quei decelebrati che suonano il clacson. In particolare sotto la nostra finestra quando dopo tanto tempo e aver pensato tante parolacce sei riuscita a far addormentare tuo figlio nel lettino.
- cercare di capire che le ambulanze non accendono di proposito le sirene per svegliarlo. Smettere di conseguenza di aver voglia di urlare ogni volta che lui si sveglia frignando.
- scrivere un manuale sull'organizzarsi prima di fare un figlio mettendo ai primi posti : aspettate che vostra madre sia in pensione e cambiate casa se la vostra finestra dà su una strada trafficata. Fatelo PRIMA che nasca.
- decidersi a cercare una baby sitter facendosi passare il maledetto senso di colpa che mi perseguita al sol pensiero per avere almeno due ore alla settimana tutte per me.
- iscrivere me e Pesciolino a un corso di nuoto con molto più entusiasmo di quello che mi ritrovo ora( più o meno come l'andare in palestra).
- smettere di cercare un perchè al fatto che mio figlio di giorno dorme bene solo in braccio.
- smettere di scrivere stupidi post a punti con la mano sinistra mentre tuo figlio ti dorme addosso.

venerdì 3 maggio 2013

Felicità e noia

Ieri ho fatto incredibilmente senza troppi sforzi cerebrali e senza bisogno del facilitatore burocratico (Ecco cos'ê il facilitatore burocratico) il prolungamento della maternità dato che il periodo obbligatorio finisce la prossima settimana. Si. Bene.
Capiamoci. Sono felice di stare con mio figlio, sono felice di essere in un'azienda dove senza nessun problema mi viene accordato il congedo parentale con la frase "prenditi il tempo che vuoi, prima le cose importanti". Perciò bene, sarò out of office fino al 15 settembre e poi chissà se tornerò immediatamente al lavoro o attaccherò un po' delle mie ferie di quest'anno.
Quindi ok, facendo due conti sarò a casa per almeno altri 5 mesi...mio Dio che paura!
Perchè davvero sono contenta di avere questa opportunità, e non ci rinuncerei mai, ma c'è una parte di me, quella egoista, quella rimasta ragazzina, quella donna libera che ero, quella che partiva con il suo Uomo Meraviglioso per l'altra parte del mondo nel giro di due settimane che basta che ci organizziamo, quella che rimane Indecisa sul da farsi fino all'ultimo, poi prende una decisione, poi la cambia ancora, quella che le piace andare al cinema, parlare con la gente, quella che le piace il suo lavoro, che ama avere qualcosa da fare sempre, Lei, quella parte di me, oggi sta dando i numeri.
Ma stiamo scherzando?
Cinque mesi qui a Neonatilandia, dove ogni giorno fai le stesse identiche cose che hai fatto ieri, dove non hai un minuto per te, nemmeno per mangiare o fare la doccia,a meno che tu non abbia organizzato BENE tutto? Siamo impazziti?
Qui a casa, che prima di Pesciolino sembrava grande e accogliente e oggi pare un buco di abitazione rumorosissima.
Qui, dove la mia più fobica paura per i prossimi mesi è che non abbiamo l'aria condizionata e il nano suda come un camallo del porto di Genova e siamo solo a inizio maggio.
A casa a far finta che non mi piacerebbe stare in ufficio piuttosto che in piedi tutto il giorno come un cavallo, a casa ad annoiarmi profondamente, senza la compagnia di nessun essere umano adulto a volte per giornate intere, altre benedette volte solo per infinite mezze giornate .
Qui, dove lo spasso è cambiare i pannolini e uscire a fare un giro in passeggìno nel quartiere, vedere le vetrine - sempre le stesse- e sentirsi un ostaggio volontario ogni volta che devi allattare.
Ecco, se ci penso, mi vien da dire solo una cosa:
"E che palle!". Ecco. L'ho detto. Adesso lapidatemi.

Va bhè poi c'è il risvolto buono eh!
Quando tu e lui vi guardate negli occhi e lui lo fa con infinito amore e fiducia.
Quando ti dorme addosso e tu senti il suo profumo buono di bambino.
Quando ti sorride senza denti ma con un'allegria pura e semplice che tu non avevi mai visto prima.
Quando ti chiama se non gli presti attenzione abbastanza.
Quando impara impercettibili cose nuove e tu pensi sia il bambino più bello e intelligente del mondo.
Quando lo abbracci perché stava piangendo e lui si fa consolare.
Quando lo vedi assieme al tuo UM e ti viene voglia di ringraziare il cielo per la fortuna immensa che ti è capitata.

Ecco. Capito? Vivo a metà strada tra la più profonda felicità e la più annoiata disperazione.
Trovare un compromesso deve essere credo il prossimo passo.


martedì 30 aprile 2013

Insieme

Che palle! Pesciolino stanotte mi ha tenuto sveglia parecchio e a me girano come su una giostra al luna park. No, davvero sono isterica stamattina, ogni volta che il nano piange mi verrebbe voglia di mettergli il silenziatore e andarmene a letto.
Perchè va bene tutto ma pure di notte no cazzarola!
Comunque...per il ponte del 25 aprile siamo andati noi 3 alla casa al mare dei miei nonni in Liguria, vicino a La Spezia.
Un bel posto non c'è che dire, e poi io in quella casa ci ho passato un sacco di estati al seguito dei nonni e ho un sacco di bei ricordi. Ovviamente ha diluviato 2 giorni su 4. Ovviamente faceva freddo in casa per l'umidità e sembrava gennaio dentro casa, aprile fuori. Ovviamente Pesciolino odia stare in macchina nell'ovetto e noi abbiamo preso una coda infinita all'andata e tanto traffico al ritorno.
Non vi sto nemmeno a dire che ovviamente non mi sono tanto riposata, e che ora son piu stanca di sempre perchè la stanchezza si accumula, ma che son sempre felice quando stiamo noi 3 insieme.
Poi abbiamo avuto anche dei momenti divertenti e dolci, come quando abbiamo pranzato all'aperto e il nano ha fatto il bravo bambino, come quando abbiamo provato il passeggino fronte strada e a lui è piaciuto e si è addormentato con l'arietta di mare a stordirlo, come quando io e l'UM ci guardiamo negli occhi e ci capiamo al volo e abbiamo voglia di fare le stesse cose senza forzature e ci viene da apprezzare anche la coda in autostrada perchè basta che stiamo insieme.

mercoledì 24 aprile 2013

Brutto carattere

Pesciolino non ha più febbre: evviva! Povero tortellone, mi ha fatto tantissima tenerezza vederlo tutto febbricitante che cercava di sorridermi con gli occhioni lucidi e il faccino rosso di febbre. Tanta commovente e innata fiducia anche cosí piccolo, non me la sarei mai aspettata.
Povero tatino della sua mamma!! Ancora una volta devo dire che mi spavento tantissimo sul tema Pesciolino e la sua salute...e che vogliamo farci? Cuore di mamma mio malgrado.
Ora la cosa bella è che ogni piccolo incidente aiuta me e il nanetto a trovare un po' di comprensione reciproca e quindi ci si aiuta un po' di più una volta superato il problema. E poi si cresce: lui in peso altezza e comportamento e io cresco in un altro senso e acquisto fiducia e sicurezza nelle mie qualità da madre.
Ieri poi una piccola soddisfazione della serie "Hai visto? Te l'avevo detto io": l'ha detto anche il pediatra che mio figlio ha un brutto carattere. Quindi da oggi a tutti coloro che dicono che sono io che esagero, che magari lui sente il mio presunto malessere(e io li a farmi autoanalisi a sfinirmi) eccetera eccetea posso finalmente dire: "ehi tu, non è colpa mia. Anche il pediatra l'ha detto che è colpa del suo brutto carattere!"

lunedì 22 aprile 2013

Lunedí

Quando dopo 2 notti insonni e una domenica nervosa e stanca scopri che Pesciolino, 3 mesi e mezzo, ha la febbre a 38 l'unico giorno che l'UM è fuori Milano per lavoro, ti sembra proprio giusto che sia solo lunedí.
È il colpo di grazia.
Ciao.

martedì 16 aprile 2013

Primavera e altri guai

È arrivata la primavera!
Tutto è più luminoso, brillante, solare. Sbocciano i fiori sugli alberi, sui prati nei parchi di Milano, tira vento persino in questa landa sommersa di smog.
È tornato il mio Uomo Meraviglioso e siamo tornati a casa! Evviva!
Abbiamo passato un meraviglioso mezzo weekend noi tre tra aperitivi fuori, gite al parco e montaggio del nuovo lettino per Pesciolino: ora lui è più comodo ma noi abbiamo realizzato che è ora di cambiare casa e avere una cameretta tutta per lui.
Pesciolino si comporta bene, anche se deve essere svanito l'effetto del vaccino perchè siamo passati da 'la settimana del sorriso' al 'quarto d'ora ti sorrido ma poi basta che nonna era più simpatica di te'.
Comunque...la Dragonessa ha già nostalgia del 'suo amore', e io ho nostalgia di lei. È stato bello passare una settimana insieme e soprattutto ho capito cosa significa avere un po di compagnia durante il giorno: è fantastico. Soprattutto questo tempo insieme mi ha fatto capire che non sono inadeguata, depressa o sbagliata, sono soltanto da sola per almeno dieci ore al giorno, e stare da sola con un neonato di quasi otto chili è distruttivo fisicamente e moralmente.
Stare da sola significa che non puoi mangiare, andare in bagno o stendere una lavatrice senza che lui pianga disperato. Significa che cammini per ore e ore solo per farlo dormire un quarto d'ora, significa mal di schiena, mal di testa, ossa rotte e pianto per sfinimento alle dieci di sera.
Significa aver voglia di scappare via lontano, aver voglia di stare a letto una settimana intera che son passati tre mesi e ancora non hai avuto mezza giornata tutta per te.
Significa andare dalla tua dottoressa (famosa per andarci giu pesante con gli antibiotici anche quando hai solo un raffreddore) e sentirsi prescrivere almeno 2 ore al giorno di baby sitter...già.
Che poi questa della baby sitter per poche ore al giorno ci avevo pensato anch'io, ma mi sento inesorabilmente in colpa a mollarlo già da adesso che ha solo tre mesi e ti guarda sorridendo con quella bocca sdentata. Mi sembra di ammettere che non ce la faccio a far la madre a tempo pieno. Mi sembra, anzi son sicura, di tradire le mie aspettative su questa maternità perchè in tante ce la fanno da sole, anche senza un compagno e senza Dragonessa e perchè io no? Ma perchè non ho proprio il fisico per stare tante ore sola con un neonato iperichiedente come Pesciolino? O sono io che con questa mia tendenza a lamentarmi esagero una situazione normale? D'altro canto io so solo che la mattina mi alzo spossata, che ogni volta che allatto mi pare che mi abbiano fatto un prelievo di sangue, che stamattina facendo la doccia mi è rimasto in mano un ciuffo grande di capelli e che la sera alle 21.30 desidero solo andare a letto e svenire. Devo insomma digerire l'informazione e mandar giù il boccone di non essere wonder woman.
Suggerimenti per farlo? Grazie.

mercoledì 10 aprile 2013

Aggiornamenti da Nebbiolano

Qui a Nebbiolano,il paese dove abita la Dragonessa, oggi splendeva il sole.
Non andavo in giro a piedi in quel di Nebbiolano da quando ho preso la patente 11 anni fa, e invece questa settimana io, Pesciolino e la Dragonessa abbiamo fatto i soliti chilometri a piedi fino a consumarci le suole nel paesone-dormitorio in provincia di Milano nella quale son cresciuta.
E non è cambiato proprio nulla: al mattino nebbia.
Piove, nevica, c'è il sole, a Nebbiolano di mattina la nebbia l'abbiamo sempre: non una nebbiolina leggera poi, un bel muro bianco davanti alla finestra.
L'altra mattina dopo essermi chiesta in che mese mi fossi svegliata ho scattato una foto a testimonianza.
Anziani: tanti anziani in giro a Nebbiolano come sempre.
Tamarri: oggi è passato un tizio pettinato in maniera improbabile su un auto ribassata con un clacson così stupido che anche Pesciolino ha storto il naso.
Parco e carrozzine: siamo andati al parchetto dove mi portavano a giocare da bambina. Anche qui non è cambiato nulla: un sacco di pensionati, bambini in bicicletta e tante madri con le carrozzine che peró prima non mi saltavano tanto all'occhio.
Devo dire che la settimana a Nebbiolano in fondo è passata piuttosto in fretta nonostante i neri pronostici di lunedì.
Poi qualcosa che mi ha reso attonita: il vaccino ha fatto bene a Pesciolino.
No, davvero, questa è stata la settimana del sorriso e della mammite (con mia grande soddisfazione).
Il piccolo ruffiano sorride a tutti a tutte le ore e a volte lo becchi che proprio sghignazza soprattutto quando gli fai le pernacchie sulla pancia o sul collo.
Volevo anche darvi una notizia che ha del paranormale: mia nonna è capace di parlare ininterrottamente per 5 ore di seguito con mio figlio. So che sembro esagerata ma è successo davvero: ieri sera ha parlato, cantato, detto filastrocche senza senso, detto parole a caso in italiano e in una qualche lingua sconosciuta per 5 ore di seguito, senza mai fermarsi.
Pesciolino mentre lei lo "intrattiene" assume quell'espressione da maschio che non ti sta più ascoltando che noi tutte abbiamo sperimentato sui volti dei maschi adulti quando parliamo di scarpe, e infine si rassegna e si abbandona al sonno.
Io la assumo anche per le prossime settimane.

lunedì 8 aprile 2013

Che ansia!

Oggi non ce la faccio a esser positiva, oggi è una giornata orrenda e basta.
Stamattina il mio Uomo Meraviglioso è partito per un viaggio di lavoro, starà via una settimana intera, va in Islanda, si in Islanda, quel gelido posto in culo alle foche nel mar di Groenlandia.
Ci rivediamo sabato sera e io sono già adesso che è lunedí in carenza di ossigeno, come ogni volta che lui parte e stiamo lontani e vaccaccia porca che noia stò lavoro che mi porta lontano un pezzo consistente di cuore e lo porta via al piccoletto che stravede per suo padre.
Poi...oggi prima vaccinazione per Pesciolino. Finora tutto nella norma, ma a me è presa un'ansia che non stia bene e che gli venga la febbre che non stò nella pelle. Sperimento l'ansia da madre a 360 gradi insomma.
Ciliegina sulla torta: ci siamo trasferiti momentaneamente a casa della Dragonessa che per l'occasione
ha preso ferie. Non fraitendetemi, son contenta di stare qui in compagnia piuttosto che a casa soli io e il Pescetto, ma tornare nella mia vecchia casa a dormire mi fa sempre un effetto insalubre, un po' mi deprime, un po' mi fa sentire come se avessi fatto dei passi indietro..insomma stasera ho l'angoscia e dentro ho una bambina di 5 anni che fa i capricci perchè vuole il suo UM e vuole tornare a casa sua e ha l'ansia per il suo Pesciolino.

Aiuto.

martedì 2 aprile 2013

Di risate e cigolii

Cosa rimane di una settimana di metavigliosa vacanza?
Ora come ora vorrei solo poter prolungare le poche ore che mancano prima di preparare le valige e ritornare a casa, per godermi ancora un poco questa rilassatezza, questa spensieratezza e questo sole e questo vento e questi fiori che nascono ovunque: sul cemento, sulla sabbia, in riva al mare.
Milano non mi è mai mancata cosí poco e oggi me la ricordo solo grigia e faticosa e da quando sono qui mi son chiesta almeno mille volte perchè ci abitiamo e come mai facciamo progetti per rimanerci a lungo e come ci si può abituare a stare cosí freneticamente rumorosamente e grigiamente in Pianura Padana.
Va bhè questa è la tipica tristezza da ritorno imminente.
Pesciolino qui si è comportato bene, almeno cosí mi è sembrato per lo meno, o forse si è comportato come sempre, strillando, chiedendo in continuazione, dormendo poco di giorno e molto la notte, ma c'era sempre qualcuno a prenderlo, spupazzarlo, distrarlo e farlo ridere.
Si, ride e lo dico perchè in fondo è una novità. Ride di gusto quando gli bacio il collo o il papà gli fa le pernacchie sulla pancia. Ride quando suo cugina gli parla, ride col nonno e con gli zii e fa i versetti a destra e a manca.
Non vorrei illudere nessuno comunque: continua anche a piangere parecchio...diciamo che più che altro il pianto disperato si è trasformato in qualcosa di più soft: nostro figlio ultimamente cigola come una porta poco oliata e va avanti per delle intere mezz'ore.
Comunque che che se ne dica è pur sempre un miglioramento.


venerdì 29 marzo 2013

Altro mondo

Ecco. Qui c'è il mare, il sole, il vento e ci sono 20 gradi, tanta famiglia, tante braccia pronte a prendersi il Pescioletto e coccolarlo mentre tu fai la doccia, mangi oppure soltanto ti riposi guardando il vuoto.
Qui c'è l'UM con me tutto il giorno, che mi guarda e mi sorride e mi parla e abbiamo lo stesso ritmo come un tempo, quando lavoravamo assieme prima della mia maternità e si stava assieme 24 ore su 24.
Qui c'è Pesciolino che sorride a destra e a manca, che riconosce mamma e papà in mezzo agli altri e però gli piace stare con tutti.
Qui c'è vacanza, una cosa cosí semplice ma fatta di tante piccole cose speciali tutti i giorni, quelle che mi son tanto mancate negli ultimi tempi.

mercoledì 27 marzo 2013

Si parte!!

Evviva!
Andiamo a Cagliari a trovare nonni e zii e cuginetti paterni!!
Pesciolino si comporta bene (per ora), ma speriamo che in aereo non faccia troppo casino e che dorma.
La mamma di Pesciolino invece è agitatissima: tra il viaggio in aereo che mi preoccupa per qualsiasi motivo dalla pressurizzazione della cabina alla paura di un'ora e dieci di strilli, il bisogno di riposo come di ossigeno, l'emozione delle presentazioni tra il nano e la truppa sarda, la voglia esagerata di uscire dalla Pianura Padana dalla quale non scappo da novembre dello scorso anno stabilendo un nuovo record personale e facendo si che io diventi smaniosa all'inverosimile di respirate aria diversa,il nostro Gimmi che si presenta con mezz'ora di anticipo per accompagnarci in areoporto facendomi venire l'ansia da ritardo quando in ritardo non siamo, il doppio risveglio notturno che mi fa venire mal di testa,insomma stamattina son sull'orlo di una crisi isterica e sto una chiavica.
Non ditelo peró all'UM con la quale fingo spudoratamente di essere tranquilla e impassibile come una sfinge per non causare una crisi matrimoniale senza essere sposati.
Secondo me mi cadranno tutti i capelli entro sera. Vi tengo aggiornati, casomai mi dovessi procurare una parrucca.

martedì 26 marzo 2013

Una foto un'emozione

L'altro giorno ho scattato delle foto che a riguardarle mi fanno emozionare ancora: c'è Pesciolino in braccio alla mia nonna.
Si abbracciano, poi lui piano piano si è abbandonato al sonno fra le sue braccia e lei ha continuato a tenerlo stretto, sempre più felice, sempre più fiera di aver conservato, nonostante tutto, il tocco speciale che aveva coi bambini.
Lui ha continuato a dormire a lungo davanti a tutti noi increduli nel vederlo cosi appassionatamente abbandonato tra le braccia della bisnonna.
Io ho naturalmente versato due lacrimucce, ma non capivo perchè mi emozionasse tanto vederli insieme cosí, poi mi son ricordata.
Mi son ricordata di tutto il meraviglioso amore incondizionato che lei ha dato a me durante la mia infanzia, di quella sensazione speciale che lei ci sarebbe sempre stata a difendermi, che sarebbe sempre stata con me, dalla mia parte anche se non avessi avuto ragione, anche quando sbagliavo.
Perchè lei mi ha amata cosí da bambina: immensamente e senza condizioni, con una dolcezza che ancora mi commuove.
Ed è quell'amore che vedo quando guardo le foto di lei e Pesciolino abbracciati.


lunedì 25 marzo 2013

Stanca stanca stanca

Volevo condividere questo: son tanto tanto tanto stanca.
E poi sono in una situazione ridicola della quale vorrei mettervi a parte: il nano dorme molto di notte e praticamente nulla di giorno.
Bene. Direte voi.
Benissimo. Dico io.
Epperò di giorno quando non dorme ed è nervoso perchè vorrebbe dormire ma non riesce, me lo ciuccio io da sola.
Hai voluto la bicicletta...eh si signora, lo so, e mo pedalo.
Pedalo. Esatto.
Nel senso che ormai cammino come un ossessa con lui nella fascia per chilometri, fino a consumare le scarpe e i muscoli lombari che ho mal di schiena come se avessi 80 anni ormai, cosí Pesciolino dorme un po' e poi è meno nervoso e che bravo bambino che sei amoredinonna.
Nei giorni di pioggia invece abbiamo delle variazioni sullo stesso tema: lo metto in macchina e giro in tondo per ore.
L'equazione matematica è infatti: ti fermi=si sveglia.
Perció ora son ferma a scrivere questo post col motore acceso, appena sento che si sta per svegliare riparto.
L'unica cosa che vorrei ora è poggiare la testa sul volante e dormire anch'io, ma non posso, se spengo la macchina si sveglia l'amoredellamammasua...
Son tanto tanto tanto stanca...l'ho già detto?
Mi sa di si.



martedì 19 marzo 2013

Ciao tu

Ah che bisogno tremendo di primavera abbiamo qui a Pesciolina! Oggi tutto questo cielo azzurro fa godere gli occhi, libera la testa dalla nebbia, apre il cuore e fa emozionare. Il vento porta aria nuova e fa venir voglia di camminare fino a consumarsi le suole delle scarpe. Il Pesciolino dal canto suo mi guarda con l'occhio da sonno da dentro la fascia che ci stringe insieme: a volte mi sbadiglia in faccia,per la maggior parte del tempo invece dorme beato mentre io macino chilometri e consumo le suole e mi perdo un po ascoltando musica e mi innamoro ogni passo di più del nanetto che spunta dalla mia giacca.
Ci cerchiamo i piccoli spazi verdi lontani dal casino, ci godiamo la vista delle gemme sugli alberi, si perde volutamente tempo perchè le giornate non siano infiniti momenti simili tra loro, ci si prende tempo camminando piano, si acquisisce una nuova dimensione dello spazio e del tempo.
Oggi poi è la festa del papà: il primo per l'UM, che sembra far finta di nulla e magari davvero della ricorrenza in se non gli importa molto, come molte ricorrenze diventate solo commerciali.
È che a me la festa del papá piace sempre, mi ricorda il mio di padre, il mio primo amore, le prime braccia aperte.
II suo sorriso, i suoi occhi hanno contorni sempre piú indefiniti nonostante le fotografie, non ricordo esattamente nemmeno che tipo d'uomo fosse, sono cose che immancabilmente si dimenticano dopo quasi 13 anni, ma mi ricordo bene quanto amore mi ha dato. Lo stesso amore che vedo quando Pesciolino e l'UM stanno insieme e si sorridono con tutta la faccia, con infinita tenerezza.
Ciao papà, mi manchi sai? So che saresti stato un nonno meraviglioso.