venerdì 3 ottobre 2014

Viaggi di lavoro

La prossima settimana io e il mio Uomo Meraviglioso saremo entrambi a Londra per lavoro e di nuovo si è aperta l'era del MA.

E' lavoro ok?
Non andiamo a divertirci.
Di Londra non vedremo nulla o quasi, perchè staremo chiusi dentro a una fiera a fare meeting uno dietro l'altro, in continuazione.
Sarà tra l'altro molto stancante, di solito io torno con almeno un herpes e un sonno epocale.

MA...
Sarà stancante ma vedrò un sacco di gente, parlerò tutto il giorno ininterrottamente e mi entusiasmerò di nuovo del mio lavoro.
Starò 3 notti intere senza il pensiero di essere svegliata nel mezzo della notte e io e il mio UM staremo insieme come una coppia, non come due genitori.
Potrò fare shopping sfrenato senza un mini unno alle calcagna stufo già alla prima vetrina.
Potrò non occuparmi di bagnetto, pappa, nanna, cucina, sparecchia, metti il pigiamino, no aspetta cambiano di nuovo il pannolino.

MA... poi mi coglie la malinconia e non voglio più andare e attacco dialoghi immaginari dentro la mia testa;
Stiamocene a casa io e te Pesciolino mio a farci gli scherzi da dietro le tende e a giocare a buttare per aria la casa. Tu sei già il massimo esperto tra gli spacca-tutto, vorrei mi insegnassi a non preoccuparmi troppo di quando tu sbatti i tuoi giocattoli di legno contro lo specchio all'ingresso, o quando con la penna biro scrivi sul divano.
Stiamocene a casa e andiamo al parco a giocare insieme, mamma ti insegnerà a disegnare i gattini (non Mao mao- si dice gattini, amore mio) e nessuno ci potrà disturbare.
Tu mi farai i tuoi grandi sorrisoni e io godrò di ogni singolo abbraccio e bacino che vorrai darmi. Tu che sei un coccolone da far male al cuore.

Come faccio?







mercoledì 1 ottobre 2014

Il web ti dice che comunque stai sbagliando.

L'altro giorno ero su Facebook e una mia amica ha pubblicato il link a questo articolo del Corriere della Sera: lo trovate qui.  

L'articolo parla di queste madri italiche che tirano su figli bamboccioni perchè fanno fare ai propri figli 2 settimane di inserimento per asili nidi e scuole materne.
Sul web è scoppiato un caso vero e proprio, tutti i maggiori quotidiani hanno ripreso l'articolo e ne hanno parlato diffusamente, persino il ministro Giannini ha dovuto fare una dichiarazione in merito: "genitori non siano ostaggi dell'inserimento" .

Adesso io non vorrei entrare nei dettagli di quello che penso dell'articolo in se, posto che mi sembra così carico di livore per una cosa di talmente poco importanza che non ne capisco probabilmente l'intento fino in fondo.

A me piacerebbe parlare invece di quanto il web contribuisca ad alimentare a non finire il senso di inadeguatezza latente delle madri e dei padri.

Una già ha i suoi problemi nel mandare avanti la giornata, andare a lavorare dando il meglio di se, tornare a casa e dare il massimo anche se per poche ore, convivere col senso di colpa che ti attanaglia e poi sul web trovi pure queste fregnacce da zitellaccia acida che ti fanno sentire una meraviglia...!

Sul web la fregatura è che come fai fai alla fine sbagli: e se lo mandi al nido a 3 mesi, e se non ce lo mandi, e se lui piange tu stai sbagliando qualcosa, e se non dorme sicuramente gli hai dato pessime abitudini e ma... non sarà che  il mestiere di genitore è diventato qualcosa di irraggiungibile tante sono le informazioni e le conoscenze che dovresti avere?

Che barba tanta inarrivabile perfezione... che barba tutti questi suggerimenti e giudizi non richiesti.
Direi che gli unici che fanno davvero eccezione sono i blog di altre mamme e non: li ognuna racconta di sè, della sua personalissima e unica storia, non si danno giudizi universali su cosa fare e non fare, ma si cerca di raccontarsi per trovare conforto, confronto e aggregazione.

Chi lo dice ai giornalisti che ci han rotto le scatole con queste lezioncine?

Ciao. Si sente che ho dormito poco?