mercoledì 31 ottobre 2012

Riposo

Ok..mi hanno messo un po' a riposo. Niente di grave,solo qualche giorno a casa..Pesciolino stà bene,sua madre un po' meno ma tutto ok.
Il problema è che credo morirò di noia prima della fine del mese di ottobre.
"Come dici?Ah è oggi la fine del mese?"
Bhè allora moriró di noia prima della fine della giornata!

lunedì 29 ottobre 2012

Shopping, vita sociale ed elettrodomestici


Molte buone news al momento.  

Pesciolino come previsto nuota sereno dentro di me ed è in ottimo stato, cresce bene ed è già girato a testa in giù.
Allarme? No, tutto procede bene, voi non lo sapevate e io nemmeno  ma gli ultimi 2 mesi i nani si girano sottosopra, già appesi come prosciutti, pronti alla nascita.
Peccato che la dottoressa che mi ha visitato non sia propriamente comunicativa come ci sarebbe piaciuto.
E’ che è una di quelle persone con evidenti difficoltà a relazionarsi con gli altri che ti sorride a comando come se fosse per lei una punizione e tu  pensi subito che poteva risparmiarsi la fatica, non ride alle battute e risponde monosillabica alle domande che le fai, prendendoti anche in giro se chiedi cose che a lei sembrano stupide.
Della serie che se le chiedi quanto misura il tuo bambino lei dice solo: "nella norma."
Con aria sognante tu chiedi: "ed è grande ormai eh?"
Lei risponde: "nella norma."
Alla fine ci ha anche presi per il culo dicendo che non si misura il nano perchè è rannicchiato. Ma va? Ma dirci la lunghezza dalla testa al coccige come fanno tutti gli altri ti fa schifo?
Comunque con una così ti vien voglia di verificare se è un essere umano o un freezer.
Secondo noi è un elettrodomestico.
Peccato che non si vedesse dove aveva la maniglia per aprire lo sportello, altrimenti ci saremmo almeno versati da bere qualcosa con ghiaccio.
Posso iniziare ora un pippone sui dottori e il loro atteggiamento da alieni? No, dai, è solo lunedì, vi risparmio.

giovedì 25 ottobre 2012

Il Planning Sbattimento e il Facilitatore Burocratico


Non so se fosse chiaro o meno ma io e Pesciolino stiamo avendo qualche problemuccio a rapportarci con la burocrazia italiana e ho scoperto che la cosa mi causa la psicopatia: infatti passo da momenti di ilarità incontenibile a crisi di pianto isterico nella stessa giornata, dalla felicità per aver raggiunto un obiettivo, allo sconforto più patetico nel giro di pochi minuti.
Pesciolino dal canto suo quando sono molto agitata,  tira calci al mio fegato per darmi il conforto filiale che mi mancava, come a dire: “ Ma’ non ti preoccupare che poi arrivo io e allora si che ci sarà da ridere!”

Comunque qualche passaggio merita davvero di essere raccontato se non altro per l’aspetto tragicomico.

Difficoltà: *****
Scopo del gioco: rimanere un mese in più al lavoro prima di Pesciolino, per spendere con lui un mese in più dopo la sua nascita.
Elenco delle 3 cose da fare:
-   certificato medico che attesti che tu sia davvero incinta e che possa continuare a lavorare oltre il 7° mese;
-   certificato medico del medico  incaricato dal datore di lavoro;
-   consegna dei certificati e di un modulo sul sito internet dell’INPS.

Cazzata eh?  

martedì 23 ottobre 2012

Voglia di espatrio

Fatemelo dire: io profondamente odio con tutto il mio cuore la burocrazia.



Vivere in Italia alimenta questo sentimento giorno dopo giorno: il Paese dove tutto è significativamente difficile, strampalato, scomodo e assurdo e che riesce perfino a farti diventare allergica a qualsiasi forma di agevolazione, servizio, diritto, persino al possesso di beni pur di evitare il labirinto burocratico italiano come la peste.
Maledette scartoffie inutili!!!! Grrrrrrrr..... 
Avevo bisogno di sfogarmi. Ora vado ad ammorbare il primo operatore call center dell'Inps che mi capiterà sotto mano! 



lunedì 22 ottobre 2012

Intervista col vampiro


Stamattina sveglia  presto e...esami del sangue!
Bhè..che c’è di meglio per iniziare la giornata di un’intervista col vampiro?

Perchè 3 prelievi in 3 ore e un bibitone di glucosio come intermezzo pubblicitario sono paragonabili solo a questo.
L’incontro con la Vampiro in questione è stato strano: la dottoressa era questa spilungona che sotto al camice era vestita da metallara, coi capelli arancioni tenuti insieme da fermagli rosa, super truccata, con l’occhio un po’ spalancato di chi si sveglia presto e non avrebbe voluto... oppure da chi gli hanno sbagliato il leafting, vedete voi.
Comunque, la Vampira sembrava più uscita da un cartone animato giapponese che dall'università di medicina.
Mi ha estratto mezzo litro di sangue, m’ha detto di non mangiare dolci per il resto della giornata, mi ha sorriso due volte due, ma solo perchè l’ho stimolata e...insomma la giornata è iniziata nel migliore dei modi!

Alcune considerazioni postume:

Ricordi di scuola - Alzarsi alle 6.30 è sempre una specie di punizione: anche solo quando la mattina dovevo alzarmi alle 7 per andare a scuola pensavo che la giornata era iniziata da schifo e non sarebbe potuta migliorare.
Da quei giorni sono passati secoli e non ho ancora cambiato idea, perciò se mentre fai la doccia e ancora non hai aperto gli occhi, senti un esserino scalciante dentro alla tua pancia, il primo pensiero va a quante notti insonni passerai fra qualche mese e la giornata prende quella piega un po’ così, alla “hai voluto la bicicletta e mo...” va beh Signora, ma lei è sempre nascosta dietro l’angolo a far qualunquismi!

Ipocondria – in parole povere, ho una gran paura di stare male e la fortissima tendenza a preoccuparmi di quanto potrei stare male fisicamente, anche se poi stò benissimo ed è innegabile.
Funziona così: non hai niente, ti trovi un sintomo, ti ci concentri tanto, ti sembra di sentirti male (e te credo), pensiero profondo sul fatto che in realtà non hai nulla smettila, ti concentri su un nuovo sintomo. 
Quindi se ti danno da bere 75 grammi di glucosio, un bibitone niente male al sapore di sciroppo per la tosse, e ti portano via litri di sangue al mattino presto inizi a pensare cose strane come ad esempio:
- oddio mi è andato di traverso, non riesco a respirare quindi morirò soffocata;
- sento un vago giramento di testa quindi stò per svenire;
- ho sentito dire che durante questo esame ci si può sentire male e in effetti..mi sento male. 
Poi siccome non sai bene bene come ti dovresti sentire male ti passa, ma resti vigile.
So che alcune delle mie amiche mi possono capire...è bello avere questa illusione, così mi sento meno sola.

Felicità – che palle di donna son diventata: son sempre felice!E il bello è che me ne rendo conto, lo riconosco sotto sotto anche quando ho la sciatica  e mi trascino per casa, lo so anche quando non riesco a mettermi le scarpe, anche quando sono i riunione e Pesciolino mi fa notare poco gentilmente che Lui in quella posizione stà proprio scomodo. 

Ah ma questa felicità è davvero colpa di Pesciolino e dell’UM ...è bene che ognuno si prenda le proprie responsabilità, si. 
D’altra parte se giungo a questa conclusione dopo un inizio di giornata simile sarà colpa di qualcuno no?

Basta! Adesso vado a casa saltellando allegramente per la strada...così mi internano.
O mi spacco una caviglia.

giovedì 18 ottobre 2012

Faccia da banana

Si, ho avuto la malaugurata idea di prendere appuntamento dall'estetista stasera.
Il fatto è io odio l'estetista e, anche se riconosco il valore del risultato, pagare per sentire dolore credo abbia un che di sbagliato. 
Che ci rimane poi per divertirci?

In sintesi vi lascio una mia istantanea:

Si vede che ho una paresi? 

Addio, vado a farmi fare male. 



mercoledì 17 ottobre 2012

I piedi sulla scrivania


Che sonno oggi.
Sono sola in ufficio e mi godo un po’ di silenzio ma rischio anche di addormentarmi con la faccia sulla scrivania.


E’ strano il mondo del lavoro appena prima di andare in maternità: da una parte sono ancora piena di entusiasmo e di voglia di fare un sacco di cose.
Mettersi li con la testa nel PC e inventarsi ogni giorno un modo per non morire in mezzo alla burocrazia e agli impicci, per scampare alle nostre meravigliose e biondissime colleghe inglesi (per favore immaginate tante ragazzone in canotta ubriache al bancone del pub:ok, vi presento le nostre colleghe inglesi), ai clienti con chiari problemi di comprendonio, a chi prova a passarti sopra con la ruspa e ti sorride anche mentre lo fa...e insomma è un ufficio come un altro.

E poi dall'altra parte c’è la totale apatia che ti prende quando pensi che inizi oggi un progetto della qualenon vedrai la fine, quando fai un file che capisci soltanto tu e quando sei ametà smetti perchè tanto sarà inutile, quando inizi a parlare con qualcuno edevi subito passare il contatto e l'idea. 
Insomma giuro che non mi stò lamentando - anche se mi piace così tanto farlo – ma è davvero difficile mollare. 
Molti tra l’altro sono propensi a guardarti come se stessi per mollare il lavoro per sempre e ti vien voglia di rassicurarli dicendo che tornerai presto.

Presto poi...chi lo sa e che importa quanto starò via, son solo sicura di esser troppo giovane per dedicarmiai lavori domestici per il resto della vita, anche se la famosa conciliazionevita privata - lavoro sembra una parola sconosciuta in Italia e la maggiorparte delle donne molla, o viene mollata a casa appena dopo la nascita del nano.

Ma non è questo il mioproblema oggi, anche se so che probabilmente lo diventerà presto.
Oggi è più difficile affrontare il risvolto psicologico del lasciar stare, occuparsi d’altro, sapere che presto sarai in un luogo diverso con tempi diversi, non potersi occupare di tutto, perdere il punto di vista e acquistarne uno nuovo e che bello, ma anche che paura: e se divento come quelle galline morigerate e assennate pettinate anni '50 che fan tutto per il loro bambino, soprattutto rinunciare completamente a se stesse? 

Andare via sapendo che troverai tutto molto diverso al tuo rientro, diverso perchè tu sarai diversa,anche agli occhi degli altri, dover dimostrare che sei madre, ma che questo non necessariamente implicherà che hai rinunciato ad avere incentivi e voglia di responsabilità.
Non esser sicura di esser sostituita, aver l’ansia da prestazione e di dover dimostrare che se anche hai un pesciolino poi torni.

Va beh ne è uscito un pippone.
Come al solito...Pesciolino hai una madre logorroica, non fare quello che non sapeva!

martedì 16 ottobre 2012

Il Sole e il Tricheco


Questa mattina mi son svegliata e avevo un freddo assassino.
Sarà che non c’era l’UM, in questi giorni via per lavoro, e questo si sa che incide negativamente su ogni bilancio mattutino.
Comunque avevo le gambe congelate sotto al piumone, il naso freddo e il pensiero che forse è proprio il caso di accendere i riscaldamenti, si.

Poi sorpresa: apri la finestra e fuori c’è la perfetta giornata autunnale col sole e il cielo in bella vista...un miracolo a Milano! 
Ma quanto amo le mezze stagioni? Si, signora. Quelle che non ci sono più.

Dunque, è proprio una questione di amore sfrenato per la mezza stagione.
Quella in cui esci e c’è aria di cambiamento, quella cosa frizzantina che respiri insieme al monossido di carbonio appena uscita di casa, o quando apri le finestre al traffico milanese per poi pentirtene subito dopo. 
Quell'arietta che ti entra sotto la giacca e ti fa tirar fuori le sciarpe e però ancora non riesci a metter via i maglioni di cotone.

Che poi quest’anno io non riesco a chiudere nemmeno una giacca, ci credo che mi passano gli spifferi!

Ma vogliamo parlare di quanto adoro lo shopping di mezza stagione?
Quello ossessivo compulsivo che ti spinge a comprare quel bellissimo maglione di lana a collo alto ma con le maniche corte che userai il tempo di uno starnuto e metterai via pensando che il prossimo anno sicuramente lo userai di più.
Quel frescolino soleggiato che ti spinge all'acquisto di sciarpe lunghe e coloratissime che non si abbinano a niente del tuo armadio.
Quello che ti farà comprare improbabili camicette fru-fru da mettere solo tra domani e dopo che poi basta un grado di meno e avrai l'influenza per il resto della vita.
E’ che ti fregano i grandi marchi di abbigliamento che cambiano tutto il negozio nel giro di un colpo di tosse e ogni mattina c’è una vetrina nuova e super trendy e tu, sfigata, hai osato indossare il tuo vecchio cappotto! 
Che mancanza di stile!

Insomma stamattina son partita di buon umore da casa, per un nanosecondo ho pensato di camminare fino all'ufficio, poi per fortuna mi è passata subito la voglia.
È che quando ti senti e ti muovi come se fossi un tricheco ti passa la poesia di trascinarti in giro per le strade, anche se c’è il sole, anche se ti piaccion le mezze stagioni e oggi era una di quelle giornatissime autunnali in cui si vedeva perfino il cielo. 

Che poi si sa, al tricheco piace molto di più stare sdraiato al sole che non trascinarsi sgraziato da qualche parte a comprare oggetti inutili che comunque non gli entreranno. 
Tze! 

lunedì 15 ottobre 2012

Le domande da NON fare


Stamattina la signora del bar dove andiamo a far rifornimento di caffeina, mi ha detto:
“Eh ora si vede proprio tanto la pancia...poi con questo vestito! ” 
“Ehm,  eh si signora, grazie, in effetti ormai non si può proprio nascondere...”
“Eh no eh...allora grazie e buona giornata – tenga il resto ”

...buona giornata?? Tenga il resto? Mi ha appena detto tra le righe che con questo vestito sembro una cassapanca, o sono io che traviso sempre quel che invece voleva essere un complimento?
Ma no dai, la signora voleva essere gentile...

Perchè è  vero che la maternità è un momento di bellezza estrema, e lo dico senza ironia, è pura trasformazione e accoglienza, è accettazione del cambiamento, ed è un momento stupendo perchè senti che gli ingranaggi di un meccanismo nascosto dentro di te da sempre, si siano finalmente messi in moto e tu stia una buona volta funzionando secondo natura...ma è che mentre ti aspetto ho la tendenza a dimenticarmene.
E’ che non mi vedo più i piedi, ho la gamba sinistra più grossa della destra (chissà perchè poi?), faccio fatica a fare un sacco di cose che prima facevo senza problemi e la sera ho la sensazione di esplodere, sento proprio la pelle tirare... e poi ho sete e fame a tutte le ore del giorno, e ho sonno e mi sento goffa e ci sono momenti in cui ho tanto caldo che mi sembra di respirare male, anzi no, respiro proprio male e sudo, sudo e sudo che neanche un lottatore di sumo o le donne in menopausa.
E’ che bisognerebbe ricordarsene quando incontri una donna incinta e le dici cose come:
- “Eh ma quanto siamo diventate grandi?” E tu pensi.. cos'ho? 10 anni che son diventata grande?
- Al ristorante, lasci qualcosa nel piatto e: “Eh ma tu devi mangiare per due, devi crescere” -  Sono alta più di 1 metro e 75...devo crescere ancora?
-  “Ma che sei incinta?” - No, no è che ho bevuto troppa birra ieri sera, son gonfia.
-  “ Ma sei contenta?” - No, ma ormai... ma che domanda è? Certo che son contenta signora, se no non sarei arrivata fino a qui.
- “ Ma stai bene? Perchè ansimi?” questa è la domanda tipica da Dragonessa...preoccupata, ma anche un po’ infastidita da tanto fiatone. Mamma, sono al settimo mese di gravidanza e ho il diritto inviolabile di ansimare se mi telefoni mentre cammino.
- “Eh ma la pancia deve crescere” .. ah beh ..ora si che mi consolo se non riesco a vedermi i piedi, figuriamoci a toccarli.    
-  Ma la meraviglia delle meraviglie è quando ti guardano e ti chiedono: “E chi è il padre?” ma vi sembrano domande da fare? No perchè a me già in 2 spregevoli esseri l'han chiesto...e naturalmente non sai mai cosa rispondere davanti a cotanta faccia da deretano. 

In ogni caso  non è  così male essere incinte, hai un sacco di vantaggi che prima non avevi e di cui perciò non ti sentirai mai titolare e non li sfrutterai...come la fila prioritaria al supermercato insieme alle persone con difficoltà motorie e i posti riservati in metropolitana e sui mezzi pubblici: ma vuoi mettere cosa vuol dire che quando sali su un vagone affollato e tutti si alzano per farti sedere?  
Fiumi di gente che si sposta per farti passare e con fare gentile  ti chiedono di sederti al posto loro?



La verità è che non lo fanno manco se butti fuori la pancia, ansimi e dai visibili segni di morte imminente...qui a Milano son tutti così gentili e amorevoli!
Sopratutto sono tanto gentili gli uomini e i ragazzi nostri connazionali, che Dio li porti all'estero per trovare migliori possibilità di vita, che poi son quelli che se gli chiedi di togliersi dalle palle che son seduti al posto degli handicappati si offendono anche...
Pesciolino, a te romperò le palle infinitamente su queste cose fino a che in automatico ti alzerai in piedi al primo cenno di una persona in difficoltà... è bene saperlo, be prepared!

Le uniche ad alzarsi manco a dirlo, son le donne e naturalmente gli extracomunitari, uomini  donne e bambini di tutte le età, persone che forse hanno in mente più di noi le regole base della convivenza civile e che sanno che, se la loro madre non si fosse seduta un po’ mentre loro stavano per nascere, magari oggi non potrebbero essere qui!

L’ho già detto che la gravidanza  ti fa stare in pace col mondo? 
Amen. 

venerdì 12 ottobre 2012

Gita a Fabriano Ottobre 2012



Succede che ci sono momenti nella vita in cui riesci a fare cose che pensavi non avresti fatto mai.
Succede che eventi inaspettati facciano muovere energie diverse e che tutte convergano in un azione, in un viaggio, in una gita nel tempo passato, in cerca di ricordi non tuoi ma che ti son stati raccontati tanto spesso da esser diventati un po’ parte di te, delle tue radici e del tuo stare al mondo.

Succede che la nonna con la quale hai passato l’infanzia e ti ha cresciuto a 6 mani insieme ai tuoi genitori, sia malata di demenza senile e che ogni giorno che passa la vedi scomparire di più, fino a lasciare una sottile ombra della donna volitiva, forte e determinata che è sempre stata.

Succede che con questo genere di malattie non ci puoi fare nulla, e che la nonna anche se non è più la Nonna della tua vita, sia sempre un pezzo del tuo cuore, devi solo imparare ad amare quel lato fragile di lei che non conoscevi, quel lato estraneo che spesso te la fa sentire già perduta.

E insomma abbiamo fatto un viaggio tutti insieme: io, l’Uomo Meraviglioso, la Dragonessa e il suo compagno, il nostro Gimmi, e la mia Nonna 84enne ormai un po’ svitata.
Una carovana di pazzi insomma!
E’ che nella mia mente è stato uno strano viaggio tragicomico in mezzo al reparto  di igiene mentale che è la mia famiglia.

giovedì 11 ottobre 2012

Rilfessioni


IO: “Sai cos’è che mi fa più paura del diventare genitori?"
UM:” No dimmi” e mi sorride...
IO: “I genitori degli amici di Pesciolino” 

E rabbrividiamo all’unisono. 

mercoledì 10 ottobre 2012

Caro Pesciolino



Caro Pesciolino, 
Amore mio, amore nostro... figlio mio (ok, qui sembro Filomena Marturano) poche parole per descrivere qualcosa di indescrivibile che succede a noi, a me e a tuo papà.

Sono già sette mesi che ti aspettiamo e ormai la voglia di parlare con te, di vederti, di stringerti e cullarti e viverti è tantissima, e quando sento che ti muovi dentro me mi sembra già un miracolo bellissimo e surreale.
Perchè c’è tanta attesa e tanta paura per le novità che per forza porterai nella nostra vita, c’è la consapevolezza fortissima che tu arrivi al momento giusto per te, ma anche per noi...che tu prima di tutto sei una persona nuova, e ci farai imparare tante cose e io mi sento come una bambina il giorno prima che inizi la scuola, mi sento eccitata e impaurita insieme.
Perchè in fin dei conti, la tua scelta di venire qui fra noi è un’opportunità bellissima di imparare tante cose nuove, perchè voi bambini siete fonti di sorrisi e gioie e dolori e mal di pancia e mal di testa e momenti felici e litigi e siete delle piccole persone che parlano solo un’altra lingua,  ma siete soprattutto anime bellissime con un progetto che poi dimentichiamo tutti inesorabilmente e venite qui a imparare e dare l’occasione di imparare a noi “già grandi”....perciò Pesciolino, grazie di averci scelti, grazie dell’opportunità che ci dai.

Caro Pesciolino mio mentre ti aspettiamo ti pensiamo tanto e ti immaginiamo di più, anche se non abbiamo ancora comprato nulla, né un vestitino, né un bavaglio, siamo andati in giro per negozi si, ma per il solo gusto di realizzare davvero che tu stai arrivando, solo per renderti a poco a poco un po’ più reale.
Ti abbiamo comprato solo un orsetto con la faccia simpatica che a noi è piaciuto tanto e spero piacerà anche a te...va beh se no ci posso giocare io!

Eccolo, ti presento il nostro nuovo amico:

Oggi pensavo poi che queste cose viverle in prima persona è fortissimo ed emozionante,  mentre in effetti quando le senti raccontare e non sei ancora in quell'onda da genitori, fanno venire una noia micidiale ... tant'è ..scusami volevo essere più seria ma mi sento ridicola e melensa e cerco di sdrammatizzare...  se ci pensi in effetti ti sei scelto una madre pazza e indecisa, ma hai anche un padre meraviglioso, insomma so che uno compenserà l’altra perciò manteniamo la calma.

martedì 9 ottobre 2012

Il Ritorno dalle ferie di Agosto 2012


Ci sono volte in cui scrivi e conservi ciò che hai scritto...al ritorno dalle vacanze quest'anno ero a livelli di confusione totale...una non può passare 3 settimane in spiaggia, e poi di colpo tornare al lavoro, altrimenti scrive questo: 

Riflessioni post vacanza di 3 settimane... in ordine sparso:

- ho capito che mi piace il vento ma che a volte è troppo e quando il panino al pomodoro si riempie di alghe trasportate dal vento, non va bene;

- ho fatto e cancellato decine di volte una classifica delle spiagge Sarde in cui siamo stati e non riesco a finirla...son sempre quasi tutte a pari-merito, dipende da cosa hai voglia di fare;

- nonostante sia più goffa di sempre , so ancora ballare e scatenarmi fino alle due del mattino..

-  .. ho capito che ballare e scatenarmi mi stanca molto di più di prima (ma me ne posso anche fregare)  

- per una dalla lacrima facile come me, sentire un concerto jazz sotto un bosco di ulivi una mattina di ferragosto può provocare momenti di commozione profondissima... e naturalmente imbarazzante;

- ho capito che la gravidanza attira buoni sentimenti, che tutti hanno voglia di coccolarti e viziarti e farti regali e sorrisi..

- ..poi inizi a farti delle domande su quanto tragico pssa essere il dopo se tutti i già-genitori ti guardano scuotendo la testa e dicendo “vedrai vedrai...goditela ora finchè puoi” ..

- ho imparato che questa gente non va ascoltata, pena: tachicardia immediata. 

- non mi vedo più i piedi

- Pesciolino dorme 20 ore al giorno , ma nelle 4 che sta sveglio tira calcetti al mio fegato e alla mia milza (che carino... detto alla tedesca - a denti stretti)

- sentire Pesciolino in pancia è strano e scioccante, ma allo stesso tempo bellissimo.

- vedere la cellulite in posti dove non l’avevi mai vista, dà sempre la stessa orribile sensazione, anche se sei incinta e hai una buona scusa.

- mangiare porceddu e vari altri animali arrosto per 10 giorni di seguito fa venire la cellulite in posti che non credevi (anche se non sei incinta)

- ho capito che sono sempre innamorata persa quando ho sentito L’uomo Meraviglioso cantare al Karaoke e son rimasta dell’idea che è un uomo meraviglioso... 

Invece stamattina è un incubo e sono sotto schock:  
- non capisco cosa ci facevo con tante password
- non ricordo più nemmeno una password, un codice PIN, PUK...squeck!
- non capisco perchè invece di indossare il pareo e stare in spiaggia a guardare l’orizzonte e decidere se fare il bagno ora, sono qui che batto dei tasti e guardo lo schermo senza capire;
- non so più l’inglese (novità?)
- l’italiano lo scrivo, ma comunque faccio fatica a comunicare...

Bentornata! 

INIZIO



Ecco. Ci sono caduta pure io...sono incinta, inizio il 7° mese, e scrivo un blog!

Una vocina nella mia testa - immagine inquietante vero? -  mi dice che non è cosa da farsi, che sono dei Gemelli – il segno zodiacale -  e che perciò sono nata incostante per definizione, che mi stuferò domani, che la passione finirà presto come la passione per il corso di chitarra a 10 anni – chitarra acquistata -corso mai iniziato, e quindi perché?

Mi chiedevo: ma possibile che ci sia finita pure io nel vortice che si chiama “una nuova esperienza  di vita - devo condividerla con qualcuno - quindi scrivo un blog”?

E dire che non avrei pensato di aver di nuovo bisogno di un diario, tanto meno un diario elettronico accessibile a tutti .

Da quando la Dragonessa, mia madre,  leggeva di nascosto il mio diario dai 13 anni ai 17, nessuno ha mai più letto il fiume di parole che vive costantemente nella mia testa e questo un po’ mi spaventa, ma c’è qualcosa dentro di me che mi dice che ora è il momento per iniziare, perchè ho finalmente qualcosa di importante da raccontare e che mi va di condividere.

Lo scrivo per me, per avere appunti di questo periodo così strano e bello e di tanta trasformazione, il momento in cui mi sento più innamorata della vita e del mio compagno – L’uomo Meraviglioso, e scrivo perchè ho bisogno di mettere su carta tante sensazioni così scoordinate.

Nel frattempo il font di questa pagina è cambiato almeno una ventina di volte, ho cambiato idea su cosa scrivere almeno 30  e stamattina mi sono cambiata il vestito 2 volte...poi non ho avuto tempo di cambiare borsetta perchè era già tardi e L’Uomo Meraviglioso mi aspettava sulla porta col sopracciglio alzato e l’immondizia in mano.
Da questo soprattutto il nome del Blog: Diario Indeciso.  

Benvenuti a quelli che mi stanno leggendo...mi emoziono?  Dai, magari più avanti!