venerdì 12 ottobre 2012

Gita a Fabriano Ottobre 2012



Succede che ci sono momenti nella vita in cui riesci a fare cose che pensavi non avresti fatto mai.
Succede che eventi inaspettati facciano muovere energie diverse e che tutte convergano in un azione, in un viaggio, in una gita nel tempo passato, in cerca di ricordi non tuoi ma che ti son stati raccontati tanto spesso da esser diventati un po’ parte di te, delle tue radici e del tuo stare al mondo.

Succede che la nonna con la quale hai passato l’infanzia e ti ha cresciuto a 6 mani insieme ai tuoi genitori, sia malata di demenza senile e che ogni giorno che passa la vedi scomparire di più, fino a lasciare una sottile ombra della donna volitiva, forte e determinata che è sempre stata.

Succede che con questo genere di malattie non ci puoi fare nulla, e che la nonna anche se non è più la Nonna della tua vita, sia sempre un pezzo del tuo cuore, devi solo imparare ad amare quel lato fragile di lei che non conoscevi, quel lato estraneo che spesso te la fa sentire già perduta.

E insomma abbiamo fatto un viaggio tutti insieme: io, l’Uomo Meraviglioso, la Dragonessa e il suo compagno, il nostro Gimmi, e la mia Nonna 84enne ormai un po’ svitata.
Una carovana di pazzi insomma!
E’ che nella mia mente è stato uno strano viaggio tragicomico in mezzo al reparto  di igiene mentale che è la mia famiglia.


Devo dire che ci ho messo quasi una settimana intera a metabolizzare un po’ questo viaggio in famiglia che non so bene come, mi ha morso dentro, mi ha rivoltata tipo calzino e mi ha fatto dire che forse allora ci voleva proprio.



E così ci sono stati momenti molto diversi caratterizzati da emozioni diverse tra loro, ecco un po’ di quello che mi è rimasto addosso:

-Commozione – vedere Nonna insieme a sua sorella 93enne (ci si mantiene in forma in famiglia) che si abbracciano e ridono e si commuovono dopo 20 anni che non si vedevano e pensare in segreto che forse questa è l’ultima volta che si vedono qui in questa vita, versare lacrime di commozione e vergognarsi subito dopo.
In ogni caso la zia 93enne si mantiene in forma non solo fisicamente, a differenza della   sorella minore infatti ricorda tutto e sgambetta in giro per  casa manco avesse appena fatto la revisione: ha vinto un torneo di bocce, straccia gli altri anziani a carte, è felice e indipendente.

De ja vu – conoscere il cugino di mamma, vederli camminare vicini e pensare che li abbiano separati alla nascita. Avere la sensazione netta che se anche non ti conosco, tu hai qualcosa che mi ricorda una persona che non c’è più, con quel naso un po’ così, l’andatura barcollante, mi sembra di conoscerti da sempre (ciao Nonno).

Scoperte – scopri di avere parenti generosi che non senti mai e frequenti anche meno, ma che ti accolgono come se ci fossimo sempre stati, ti portano in giro per quello splendido borgo medievale che è Fabriano, ti scortano all'interno del bellissimo teatro classico, ti portano anche se non ne hai voglia, al museo del Pianoforte, dove ti rendi conto che se non ci fossi andata saresti stata la degna regina dei cretini.
Ti portano a mangiare primo, secondo, contorno e dolce in posti buonissimi e si prendono  cura di te in quei due giorni in cui sei li con loro,insomma ti vogliono bene e basta.

Piacere di conoscerti – conoscere ad un aperitivo una tua cugina di terzo grado e scoprire che è simpaticissima, vedere l’Uomo Meraviglioso divertirsi in mezzo a questo delirio non ha prezzo e per tutto il resto...maledetta televisione.

Nostalgia – sapere di avere avuto nostalgia di un luogo che ha popolato i racconti della tua infanzia, sentire fortissima la mancanza della Nonna della tua vita quando la porti davanti alla porta della casa dove ha vissuto per anni e vederla non ricordare nulla.

-Tristezza – la tristezza che ho condiviso con la Dragonessa nell'essere figlie uniche, avere la consapevolezza che, andati i tuoi genitori e la loro memoria, della tua infanzia sarai l’unica testimone.

Incertezza – camminare nella semi-oscurità per 2 km all'interno delle Grotte di Frasassi che però sono assolutamente da visitare.



Occasione – l’occasione di passare un po’ di tempo insieme alla Dragonessa, l’occasione di costruire un po’ di conoscenza approfondita tra loro e l’Uomo Meraviglioso.

Paura – paura che l’UM in questione scappi durante la notte dopo aver conosciuto meglio la famiglia di svitati.

Santità – UM santo subito, soprattutto per questa frase:“ ma dai, io son stato bene”.

Risate – la Dragonessa e le sue bellissime risate coinvolgenti, il piacere di saperla far ridere, i tormentoni non-sense del nostro Gimmi e com’è bello quando siamo insieme e ridiamo tutti, anche l’Uomo Meraviglioso, appena arrivato e già così ben integrato nella follia domestica. Le risate del sabato sera a letto con lui su episodi paradossali successi durante la giornata.

Concludo dicendo Bellezza – perchè anche se Fabriano è conosciuta soprattutto per la sua cartiera, in realtà è un borgo in collina con chiese, cattedrali,piazze, fontane, musei e vicoli antichi, e paesaggi che è tutto da visitare anche se non avete origini marchigiane.

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