giovedì 25 settembre 2014

Risvegli


Ti alzi la mattina e per prima cosa inciampi nelle tue ciabatte. Ma porc...
Dall'altra stanza un suono soave come il barrito di un elefante reclama a gran voce la tua presenza.

Apri la porta cigolante e ti trovi Pesciolino tra le braccia assonnato e col pigiamino che non ti dice nient'altro che "Pappa".

Parliamone:
Non "Ciao mammina, facciamo due coccoline che la giornata è appena iniziata".
Non "mamma stiamocene ancora un poco abbracciati a letto".
Nemmeno "Mamma non parliamoci, torna pure a letto e io mi metto qui da bravo a giocare DA SOLO"
No.
Lui ha taaaanta fame appena 10 secondi dopo che ha aperto gli occhi la mattina.

E va bene. Almeno lasciami andare in bagno un attim.... "Cosa fai? Piangi? Ma sei matto a piangere così, appena mi sono svegliata? Mi vuoi vedere impazzire così a inizio giornata? " .
Va bene, ti porto a mangiare e poi andrò in bagno.

Prendi lo yoghurt, apri le tapparelle, mettiti il bavaglino. Io ho tanto sonno, vorrei tanto tornare a dormire, almeno vorrei fare pipì.

Sbang. Tuo padre mi ha appena fregato il bagno.

Questa è una congiura.

Ditelo che è una congiura per farmi pagare tutti gli anni che ho passato smadonnando perchè mia nonna alla mattina non riusciva a stare zitta e a me giravano come le pale di un elicottero da subito.

Ditelo che volete mettermi alla prova con giochetti stupidi e di ben bassa lega.

Perché io ci casco sempre.

Io che appena sveglia un tempo non mi si poteva nemmeno rivolgere la parola.

Che se la sveglia non aveva suonato, col cavolo che mi alzavo. Poi suonava e almeno 2 volte su 3 la rimandavo, ancora un pochino ,ancora 5 minuti che non mi si è ancora acceso per bene il cervello.

Che per carburare avevo bisogno di doccia, crema, caffè, asciugatura della chioma, caffè, silenzio, lettura di un capitolo del libro che stavo leggendo, caffè, vestizione, scarpe e allora forse ero pronta a uscire.
Tutto questo senza dire una parola.

Vi prego. Lo spiegate voi al Pesciolino e a suo padre che questa è violenza bella e buona?

Grazie. ciao.


lunedì 15 settembre 2014

Di un week end di fine estate

Così ci siamo imbarcati in un nuovo viaggetto di fine settimana. Io l'Um e il Pesciolino siamo stati a Rimini lo scorso weekend.

E no, non siamo stati alla festa della Rete, no. http://www.festadellarete.it/ 
Peccato, è vero..ma questo per me è ancora un posto troppo personale per pensarlo di pubblico dominio, per questo non lo sponsorizzo su Facebook, non faccio stalking a nessuno, mi fa piacere che ci sia qualcuno che viene e legge e magari trova conforto nelle cazzate che dico, magari gli piace quel che scrivo, ma non sono pronta a darmi un volto in rete.

Però, dicevo, siamo stati a Rimini.
Siamo partiti io e l'UM molto prevenuti... io c'ero stata solo da bambina con i nonni, gente che del mare non gliene poteva fregare di meno, e l'UM è sardo, e i sardi si sa, a buon merito pensano che tutti gli altri mari italiani siano peggio del proprio. 

E invece ci siamo davvero ricreduti. 
Il paesaggio colpisce al cuore da subito e sembra di essere in un film di Fellini. 
Gli ombrelloni chiusi, la spiaggia deserta, la ruota panoramica, il tramonto...è stato come entrare in una poesia dal titolo "L'estate (in)finita". 


Le persone gentili come in nessun altra parte d'Italia. Gente che mentre stai aspettando per la piadina ti offre un bianchino e chiacchiera con te. Persone che vai a prendere un caffè e parlano con tuo figlio come se lo conoscessero da sempre, sorridono, senza scopo di lucro, solo perchè fa piacere avere a che fare con l'umanità. 

Siamo andati con una famiglia di nostri amici che ha una bambina dell'età di Pesciolino e siamo amici da quando facevamo il corso pre-parto insieme, io e lei ci siamo vissute i mesi più brutti della maternità insieme e ne abbiamo fatto il cemento della nostra amicizia a suon di risate e sdrammatizzazione. 
I nostri figli quasi per la prima volta hanno giocato assieme, hanno lasciato impronte sulle sabbia una vicina all'altra e noi grandi ci siamo tenuti compagnia con ritmi e abitudini diverse ma vicine. 

Ci siamo rilassati insomma ed è stato possibile perchè Rimini è a dimensione di famiglia: il residence a 100 metri dal mare, marciapiedi enormi, spazi pedonali, ogni posto in cui vai ci sono giochi per bambini di tutte le età, anche per i più piccoli che è così difficile trovarli, insomma chi non ha figli farà fatica a capirmi, ma io ci andrei in vacanza anche una settimana, certo il mare è melmoso, la spiaggia è scura, ma io per la prima volta in tutta l'estate sono riuscita a rilassarmi sul serio, a lasciare andare la testa, a trovare la mia pace interiore senza dover pensare a orari, tempi di percorrenza, barriere architettoniche, mancanza di servizi, costi esagerati... come dire? 
Mi sembra d'esser stata in vacanza, invece era solo un weekend.






mercoledì 3 settembre 2014

La maternità vissuta con gioia

Come è andata la settimana a casa con Pesciolino?

E' andata benissimo. Lo dico con sicurezza per una volta, così, è stata bella senza mezzi termini.

E' stata una settimana tranquilla, pacifica, di riposo vero, di giornate passate a giocare con il mio patatone di 20 mesi, giornate trascorse in compagnia anche della Dragonessa, sempre affannata, sempre che sembra appena uscita da un film di militari.
Sono state giornate all'insegna di noi due e basta, dove lui mi si è tatuato addosso e io l'ho lasciato fare, una settimana in cui avrà detto Mamma in tutte le declinazioni e con tutti gli accenti e le storpiature la lingua italiana possa tollerare, una settimana ininterrotta di coccole, capricci, relax, cucina. Una settimana di vacanza insomma.

Questa pace ritrovata mi ha aiutata tanto: mi ha aiutata principalmente a rappacificarmi con me stessa e con la maternità, con lo stare a casa a disposizione di qualcuno che dipende tanto da te e mi sono resa conto che avevo solo bisogno di compagnia.
Pesciolino adesso fa moltissima compagnia, parla a modo suo, gioca in modo comprensibile, fa scherzi e spernacchiamenti sulle pance altrui, ha un sorriso e una voglia di vivere irresistibili e io mi sono resa conto che a me mancava solo questo quando un anno fa esatto ero morta di disperazione e solitudine dopo 9 mesi a casa in compagnia di un neonato.
Doveva solo crescere, essere comprensibile e comunicante perchè io potessi sentirmi una madre adeguata.

Mi mancava anche la compagnia di una persona adulta con la quale chiacchierare un po' nei momenti morti, mi è mancata tanto mia mamma l'anno scorso.
Lo dico senza vergogna, anche a trentadue anni suonati, perchè credo che sia la persona che mancava per ridicolizzare le situazioni, mi mancava quella specie di incrocio strano tra un generale dei Carabinieri e  un cartone animato che è la Dragonessa.
Mi mancava un tessuto sociale alla quale appoggiarmi, una vicina di casa,  altre madri con la giornata davanti da far passare e ho trovato poco, ho trovato alcune amiche eroiche che si sono immolate alla causa e mi hanno aiutata tanto, ma era comunque troppo poco, avevo comunque troppo tempo "libero" senza nulla di che da fare se non star dietro ai bisogni di un esserino urlante.
In questa frenetica e disgregante società  in cui tutti lavoriamo troppo, lavoriamo e basta senza poterci godere nulla e non ci fermiamo mai, io avevo bisogno di compagnia e non ne ho trovata.

Così, questa settimana a casa più che servire molto al mio Pesciolino, che pure ha molto apprezzato e si è molto divertito e spero abbia capito che se ha bisogno ci sarò sempre, è servita tanto a me per riappacificarmi un poco con me stessa.

Come dire...ieri mi sono trovata davanti a una neo mamma che sorrideva serafica e mi sono chiesta come mai a me succedeva così poco, per non dire mai, ma almeno ho smesso di sentirmi eternamente in colpa per non esser riuscita a vivere la mia prima esperienza di maternità con gioia.
Perché ora invece ci riesco molto bene e sono felice quando ho un po' di tempo per stare da sola con Pesciolino.


lunedì 1 settembre 2014

Lui va sereno, come solo i Pesciolini sanno fare.

Sono giorni che provo a scrivere qualcosa, qualsiasi cosa.
Il fatto è che ho tante idee si, ma confuse, e il risultato è che scrivo scrivo scrivo e non pubblico nulla, cancello tutto, perchè troppo personale, o troppo poco attinente alla realtà che vivo, o non ho parlato di me, ma di altre persone e allora no, non va bene.
Torno indietro, cancello, riscrivo da capo.
Non pubblico nulla, anche se scrivere mi fa bene sempre.

Questo è successo un po' perchè ero in vacanza, e in vacanza si sa, il neurone va a rilento senza speranza, un po' perchè è stato un agosto all'insegna del passato e perciò avevo bisogno di riflettere e metabolizzare gli incontri, le parole rimaste in sospeso troppi anni e che perciò hanno ormai perso il loro valore e ne hanno acquistato un altro.
Ho avuto a che fare con i rigurgiti di rabbia sedimentata, di sensi di colpa revival, con le ferite post datate e tutto ciò che comporta il ritorno non programmato di una persona dal passato.
Se poi il passato di cui parliamo non è il tuo, ma quello del tuo compagno, le incertezze si moltiplicano a dismisura.
Ho passato perciò una parte delle vacanze a preoccuparmi.




Una parte a cercare di staccare la testa da tutto, difficile, anzi difficilissimo quando hai una casa (anche se è una casa delle vacanze) da mandare avanti e devi programmare 5 pasti al giorni del piccoletto che è con voi, non dimenticarti la crema protezione solare 50, non dimenticarti le palette e i secchielli, evitare che il nano in questione dorma "alla ca...o di cane" durante il giorno - termine creato ad hoc per lui e il suo modo di dormire strambo, mai alla stessa ora, mai la stessa quantità di minuti - e con uno due risvegli notturni che nessuno è riuscito a levargli.
E' stato facile staccare la testa come riuscire a riposarsi quando devi prendere la macchina 4 volte al giorno per andare e tornare dalla spiaggia e la sveglia la mattina è sempre e solo alle 7.
Una parte delle vacanze l'ho passata invece a fare bagni, a cercare di guarire dalle ferite che avevo, a dimenticare il lavoro che ultimamente mi tormenta a dismisura, a cercare senza trovarle ancora soluzioni alternative, idee geniali che mi lascino vivere e non lavorare e basta.

Una parte ancora l'ho passata ad insegnare a nuotare a Pesciolino e su questo si può dire solo una cosa: missione compiuta.  Lui con i braccioli di Peppa Pig è uno spettacolo della natura, non ha paura dell'acqua , delle onde, dei pesci, non teme nulla, e a me piace da morire il suo approccio al nuoto.
Lui va sereno, come solo i Pesciolini sanno fare.

In queste vacanze credo di aver cementato la mia voglia di cambiare vita, di scappare dal mio problematico neurone e credo proprio di non esserci riuscita affatto.
Poi sono stata una settimana a casa con Pesciolino, ma questa è un'altra storia e ve la racconto quando l'ho metabolizzata.