mercoledì 20 novembre 2013

Liberarsi - parte 2

Dove eravamo rimasti?
Pesciolino offeso e io con il tiralatte ogni tre ore giorno e notte.

Fin qui tutto bene e non è una battuta.

A un certo punto quel testone di mio figlio si è reso conto che facendo l'offeso la situazione diventata controproducente per lui, così ha pensato bene di farmi smettere col tiralatte e le aggiunte di latte artificiale e attaccarsi al seno.
Non vi dico la gioia.
E non vi dico il dolore.

Un dolore penetrante e persistente che non passava mai, un incubo continuo quando allatti a richiesta: avevo preso la candida al seno.
Adesso io non sapevo nemmeno cosa fosse la candida al seno e se non avessi avuto Antonia ad aiutarmi non avrei saputo dove sbattere la testa.
Sembrava di avere uno spillone rovente infilato nel petto.
Giorno e notte per 20 giorni e il dolore aumentava ogni volta che allattavo. Stavo davvero malissimo e avevo persino iniziato a temere Pesciolino.
Lo temevo perchè lo dovevo allattare. Ogni volta che si svegliava, che piangeva, che faceva uno strano movimento con le labbra che significava che aveva fame, io avevo paura. Paura del dolore.
Quando ti dicono che l'allattamento è unione e amore...

E poi mi sentivo anche dire: "Beata te che hai avuto il latte. Io non ne avevo. Ho provato per un po' ma l'ho perso subito".
Madame scusa va a quel paese tu e le tue sbagliate convinzioni.
Io mi son fatta un mazzo tanto per dare il latte a quel vitello di mio figlio, ho patito le pene dell'inferno e non mi son sentita tanto fortunata. Mi sentivo uno schifo. Se hai smesso, credimi secondo me hai fatto benone, non dare colpa (o merito) al fato.
Guardate che non ce l'ho con le madri che non hanno allattato, anzi forse un po' le invidio anche, perchè hanno avuto il coraggio di fare una cosa che mi avrebbe rispramiato tanto esurimento, tanto dolore, ma non sopporto quando mi si dice che sono stata fortunata.
Eh no. Son stata cazzuta, non fortunata.
Sono stata un mulo (in questo caso si potrebbe dire più una mucca), sono stata testarda fino a farmi molto male.
In ospedale però mi avevano fatto un lavaggio del cervello tale che mi sentivo una merda anche solo a pensare di dargli il latte artificiale.

Anche per questo ho bisogno di lasciare questo lungo post alla rete perchè è proprio in internet che ho trovato il minor conforto sul tema.
Ci fosse stato un sito dedicato alle madri dove potessi sentirmi meno in colpa a provare certi sentimenti: io odio allattare. Non posso proprio farci niente, ma non ho trovato nessuna in rete che lo dica così apertamente.
Come se ci si dovesse vergognare di non provare nessun piacere, nessun sentimento di pace e appagamento: ci ho messo tanto a dirlo, a scriverlo e non sentirmi male per questo.
Non tutte siamo portate per allattare, bisognerebbe dirlo dall'inizio, non giocare sugli estremismi e sui sensi di colpa.
Bisognerebbe far capire alle madri "appena nate" che c'è una soglia oltre la quale è meglio lasciar perdere, la soglia che si oltrepassa quando si perde la serenità. Che a volte passare al latte artificiale e basta, non implica che tu sia meno mamma.
Io questo ai tempi non l'avevo capito e devo dire che non sono stata molto aiutata: se parlavo di smettere di allattare (e solo io so quanto ci ho pensato e ripensato) tutti quanti intorno a me mi guardavano come se avessi avuto un'idea infelice.

E poi c'è questa questione della salute del bambino che tutti ti fanno piovere addosso: Pesciolino nel frattempo cresceva benissimo ed era in ottima salute. Tutti li a dirmi: tutto merito del latte materno!
O no?

No perchè sicuramente a Pesciolino la salute non manca e io mi devo in qualche modo sentire risarcita di tanta fatica dicendomi che i vantaggi dell'allattamento naturale tanto decantati da tutti siano effettivamente reali.
Io non sono un medico e non so un cavolo di queste cose, ma ve la butto la: non credo che i bambini allattati artificialmente siano tutti malati o tutti stentino a crescere e abbiano un sacco di problemi.

Alla prossima puntata.
La liberazione è logorroica.





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