venerdì 3 maggio 2013

Felicità e noia

Ieri ho fatto incredibilmente senza troppi sforzi cerebrali e senza bisogno del facilitatore burocratico (Ecco cos'ê il facilitatore burocratico) il prolungamento della maternità dato che il periodo obbligatorio finisce la prossima settimana. Si. Bene.
Capiamoci. Sono felice di stare con mio figlio, sono felice di essere in un'azienda dove senza nessun problema mi viene accordato il congedo parentale con la frase "prenditi il tempo che vuoi, prima le cose importanti". Perciò bene, sarò out of office fino al 15 settembre e poi chissà se tornerò immediatamente al lavoro o attaccherò un po' delle mie ferie di quest'anno.
Quindi ok, facendo due conti sarò a casa per almeno altri 5 mesi...mio Dio che paura!
Perchè davvero sono contenta di avere questa opportunità, e non ci rinuncerei mai, ma c'è una parte di me, quella egoista, quella rimasta ragazzina, quella donna libera che ero, quella che partiva con il suo Uomo Meraviglioso per l'altra parte del mondo nel giro di due settimane che basta che ci organizziamo, quella che rimane Indecisa sul da farsi fino all'ultimo, poi prende una decisione, poi la cambia ancora, quella che le piace andare al cinema, parlare con la gente, quella che le piace il suo lavoro, che ama avere qualcosa da fare sempre, Lei, quella parte di me, oggi sta dando i numeri.
Ma stiamo scherzando?
Cinque mesi qui a Neonatilandia, dove ogni giorno fai le stesse identiche cose che hai fatto ieri, dove non hai un minuto per te, nemmeno per mangiare o fare la doccia,a meno che tu non abbia organizzato BENE tutto? Siamo impazziti?
Qui a casa, che prima di Pesciolino sembrava grande e accogliente e oggi pare un buco di abitazione rumorosissima.
Qui, dove la mia più fobica paura per i prossimi mesi è che non abbiamo l'aria condizionata e il nano suda come un camallo del porto di Genova e siamo solo a inizio maggio.
A casa a far finta che non mi piacerebbe stare in ufficio piuttosto che in piedi tutto il giorno come un cavallo, a casa ad annoiarmi profondamente, senza la compagnia di nessun essere umano adulto a volte per giornate intere, altre benedette volte solo per infinite mezze giornate .
Qui, dove lo spasso è cambiare i pannolini e uscire a fare un giro in passeggìno nel quartiere, vedere le vetrine - sempre le stesse- e sentirsi un ostaggio volontario ogni volta che devi allattare.
Ecco, se ci penso, mi vien da dire solo una cosa:
"E che palle!". Ecco. L'ho detto. Adesso lapidatemi.

Va bhè poi c'è il risvolto buono eh!
Quando tu e lui vi guardate negli occhi e lui lo fa con infinito amore e fiducia.
Quando ti dorme addosso e tu senti il suo profumo buono di bambino.
Quando ti sorride senza denti ma con un'allegria pura e semplice che tu non avevi mai visto prima.
Quando ti chiama se non gli presti attenzione abbastanza.
Quando impara impercettibili cose nuove e tu pensi sia il bambino più bello e intelligente del mondo.
Quando lo abbracci perché stava piangendo e lui si fa consolare.
Quando lo vedi assieme al tuo UM e ti viene voglia di ringraziare il cielo per la fortuna immensa che ti è capitata.

Ecco. Capito? Vivo a metà strada tra la più profonda felicità e la più annoiata disperazione.
Trovare un compromesso deve essere credo il prossimo passo.


2 commenti:

  1. Hai riassunto in un post tutte le mie paure sul fare un bimbo... sei il mio idolo :-D
    In effetti hai un'occasione unica di vivere il tuo bambino, non va sprecata.
    E pensa che qui in casa mia si muore anche con l'aria condizionata, e io odio il caldo torrido... maledetto terrazzo!!!
    Un bacione,
    Manu

    http://manudfancynotes.blogspot.it/

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    1. Son contenta che qualcuno capisce la mia ansia del caldo...io ho paura! ;-)

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