Va bene.
E'
vero...ero in piena latitanza da Blog...è che ero finita in una pozzanghera di
tristezza che non avevo voglia di condividere...sono sempre del parere che
quando sei molto arrabbiata è meglio farsi passare il momento nero e poi raccontarlo,
ma sono cose a cui in realtà non si pensa nemmeno tantissimo, vengono spontanee
e basta: quindi latitavo con ragione di latitare.
In ogni
caso la pioggia sembra essere passata, l'arrabbiatura con la mia ginecologa per
la sua poca disponibilità - se non ci penso - è andata, le pratiche burocratiche
sembrano essere a buon punto - se non mi viene l'esaurimento prima infatti forse potrò
lavorare fino al ponte di Sant'Ambrogio- e la paura del parto- anche se ci
penso- si è finalmente arginata.
Ne
parliamo? Mi sembrava di stare in una stanza stretta stretta con una sola porta
alta 10 cm e larga 5 come unica via di uscita....come Alice nel Paese delle
Meraviglie.
Adesso mi
pare vada meglio...la porta mi pare un po’ meno sottodimensionata anche per noi
trichechi.
Devo dire
che parlarne con tante persone mi ha aiutato a prendere la cosa con più filosofia:
sapere che
il dolore non è inaffrontabile, che è soggettivo, che ci sono mille modi per
placarlo, mi ha fatto capire che ce la posso fare pure io.
Leggere che
la paura è normale e che il dolore aiuta al distacco dal nano nuotatore dentro
di te, mi ha fatto ricordare di quanto le cose dolorose siano invece portatrici
di catarsi, di metamorfosi, di reale cambiamento, che il più delle volte solo
attraverso il dolore fisico e il distacco psicologico sono possibili le vere
svolte.
La verità è
che sono una cagasotto...credo che la nascita di Pesciolino sia la morte di qualcos'altro e ho paura sia la morte della vecchia me.
E io amo il
cambiamento, è vero, ma mi fa sempre tanta paura.
Diventare
madri è questo?
E’
accettare di diventare disponibile e aperta e sicura? Affrontare il dolore in nome di tuo figlio?
E’ cambiare
dal punto di vista fisico per accettare l’immancabile cambiamento psicologico?
Diventare
madri ti fa in qualche modo passare dall’altra parte?
Chi lo sa.
Io oggi mi
sento un po’ così: con la percezione che stia accadendo inevitabilmente
qualcosa e che questo qualcosa mi cambierà semplicemente la vita.
Credo in
meglio tra l’altro.
Hopefully.
Nessun commento:
Posta un commento