mercoledì 7 novembre 2012

Latitanza


Va bene.
E' vero...ero in piena latitanza da Blog...è che ero finita in una pozzanghera di tristezza che non avevo voglia di condividere...sono sempre del parere che quando sei molto arrabbiata è meglio farsi passare il momento nero e poi raccontarlo, ma sono cose a cui in realtà non si pensa nemmeno tantissimo, vengono spontanee e basta: quindi latitavo con ragione di latitare. 
In ogni caso la pioggia sembra essere passata, l'arrabbiatura con la mia ginecologa per la sua poca disponibilità - se non ci penso - è andata, le pratiche burocratiche sembrano essere a buon punto - se non mi viene l'esaurimento prima infatti forse potrò lavorare fino al ponte di Sant'Ambrogio-  e la paura del parto- anche se ci penso- si è finalmente arginata.

Ne parliamo? Mi sembrava di stare in una stanza stretta stretta con una sola porta alta 10 cm e larga 5 come unica via di uscita....come Alice nel Paese delle Meraviglie.


Adesso mi pare vada meglio...la porta mi pare un po’ meno sottodimensionata anche per noi trichechi.
Devo dire che parlarne con tante persone mi ha aiutato a prendere la cosa con più filosofia:
sapere che il dolore non è inaffrontabile, che è soggettivo, che ci sono mille modi per placarlo, mi ha fatto capire che ce la posso fare pure io.
Leggere che la paura è normale e che il dolore aiuta al distacco dal nano nuotatore dentro di te, mi ha fatto ricordare di quanto le cose dolorose siano invece portatrici di catarsi, di metamorfosi, di reale cambiamento, che il più delle volte solo attraverso il dolore fisico e il distacco psicologico sono possibili le vere svolte.
La verità è che sono una cagasotto...credo che la nascita di Pesciolino sia la morte di qualcos'altro e ho paura sia la morte della vecchia me.
E io amo il cambiamento, è vero, ma mi fa sempre tanta paura.
Diventare madri è questo?
E’ accettare di diventare disponibile e aperta e sicura? Affrontare il dolore in nome di tuo figlio? 
E’ cambiare dal punto di vista fisico per accettare l’immancabile cambiamento psicologico?
Diventare madri ti fa in qualche modo passare dall’altra parte? 
Chi lo sa.
Io oggi mi sento un po’ così: con la percezione che stia accadendo inevitabilmente qualcosa e che questo qualcosa mi cambierà semplicemente la vita.  
Credo in meglio tra l’altro.
Hopefully. 

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