sabato 6 luglio 2013

Due nuove amiche

In questi giorni ho capito alcune cose di me, di noi, di me e Pesciolino insieme.
Ho pensato che è bello stare insieme. Che da poco la sua presenza è diventata una compagnia insostituibile, a volte difficile, a volte spensierata, ma pur sempre qualcosa di cui non potrei più fare a meno.
Ho capito che niente è facile quando sei madre, che le cose più elementari, anche addormentarsi, mangiare e ridere vanno insegnate con Pazienza e Costanza, due amiche che non ho mai frequentato molto e che oggi mio malgrado mi ritrovo a invocare ogni cinque minuti.
Ho scoperto che la cosa più difficile per me è dettare regole e farle rispettare: io che mi adeguo cosí bene ad ogni situazione, che sono fluida, liquida, che cambio idea ogni attimo, che vivevo felicemente nello squilibrio che era poi il mio equilibrio. Avrei bisogno di un po' di rigidità, o di Pazienza e Costanza per l'appunto per andare avanti.
Perchè a me dettare regole e farle rispettare mi fa sentire un po' infelice? Perchè se limiti gli altri limiti anche te. 
Ma con Pesciolino come si fa?
Come si può stare ai suoi ritmi se non sa nulla? Come si fa a dargli spazio se lui cosí piccolo e cosí ignorante delle cose del mondo non sa da che parte cominciare e chiede a te i punti di riferimento per adattarsi alla vita.
In fondo non è la solidità e la sicurezza che cerchiamo nei genitori?
Non è quel loro sapere le cose del mondo che da bambini ci trasmette tanta fiducia?
E allora eccomi in una versione un po' più rigida di me.
A Pesciolino sembra andare bene nonostante tutto. 
Chi fa tanta fatica ad avere orari nella giornata sono io che devo trovare diversivi e altri modi per farlo addormentare senza mangiare, che preparo pappine con amore e dedizione e ogni giorno le butto via quasi per intero.
Fa niente,passerà. 
Oh Costanza e Pazienza venite a me, diventiamo amiche, se vi ho snobbate un tempo è perchè non vi capivo, ero ignorante e stupida e immatura e mi pareva che di voi io potessi fare a meno. E invece no. Diventiamo amiche statemi vicine per amor del cielo.
Che poi c'è sempre una parte di me che avrebbe tanto bisogno di sentirsi ancora un essere umano a sè stante, la parte di me che urla di dolore al pensiero della simbiosi.
Si, perché la cosa più importante che ho capito in questi giorni è che non posso più giudicarmi sbagliata se non amo la simbiosi. 
Questa cosa che per alcune è cosí speciale e bellissima, un essere umano che dipende totalmente da te, una persona bisognosa di tutte le tue attenzioni, di ogni tua cura, la meraviglia della simbiosi.
E invece a me no, a me la simbiosi mi fa sentire in trappola, ma non fa niente, non sono meno materna per questo. Sono felice del tempo passato insieme, mi piace coccolarlo, dargli tutto quello che posso, ma non posso obbligarmi ad amare la sua dipendenza da me. 

Basta. Vado a cercare Costanza e Pazienza. Le avete viste?





1 commento:

  1. Ciao cara, non posso aiutarti nemmeno io ho queste amiche ahimè :-(
    Però hai ragione, mettere dei limiti limita anche noi. Sante parole...
    Besito,
    Manu

    http://manudfancynotes.blogspot.it/2013/07/here-i-am.html

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